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Il paradosso di Bremer: sirene prestigiose e una difesa che fa acqua

di Claudio Colla

Gli osservatori veri, quelli bravi, sanno individuare il proverbiale fiore nel deserto, e capire dove il potenziale stia rischiando di rimanere oscurato da un contesto di squadra incompiuto e soffocante. Da circostanze come queste possono nascere paradossi come quello che, si vocifera, potrebbe portare il ventitreenne centralone granata Gleison Bremer niente meno che alla corte di Jurgen Klopp, in maglia Liverpool, tra i colossi dell'attuale calcio mondiale.

Certo, i Reds guardano a elementi del calibro di Upamecano, già avvezzi ai grandi palcoscenici d'Europa. Ma l'opportunità di un colpo relativamente a basso costo potrebbe dare il via a un affare certamente inaspettato, e si diceva, paradossale. Già, considerato il fatto che Bremer è il difensore centrale dal minutaggio di gran lunga più elevato di una squadra che, al momento, si classifica come terza peggior difesa del campionato italiano. Senza dubbio, le prospettive legate a Everton e Fulham appaiono più realistiche; non sembra in ogni caso nelle carte, almeno per ora, la possibilità di una trattativa volta a un trasferimento invernale. A meno, come sempre, della proverbiale offerta che non si può rifiutare.

In definitiva, le occasionali amnesie di posizione di cui Bremer, che aspira allo status di difensore-goleador, sembra tuttora soffrire, potrebbero essere assorbite dallo strapotere atletico che, in un contesto come quello della Premier, ne premierebbe ulteriormente qualità e rendimento. Ma è presto per parlarne: per ora, la prospettiva del difensore carioca è quella di acquisire a pieno titolo la leadership della retroguardia granata.


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