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L'agente di Barreto: "Il Toro lo voleva, peccato"

di Claudio Colla

Quello tra il 27enne attaccante Paulo Vitor Barreto e il Torino è un matrimonio che potrebbe ancora essere celebrato: ancora ignorato a Udine, nonostante un parco attaccanti che al di là del sempiterno capitano e bomber Antonio Di Natale sta offrendo ben poche soddisfazioni a società e tifosi friulani, l'ex-Treviso e Bari, già pupillo di Giampiero Ventura, sembra fermamente intenzionato a cambiare aria quanto prima. Ne parla ai microfoni di TuttoMercatoWeb il suo agente, Luca Zilli: "Fisicamente sta bene, diciamo che ormai è recuperato, e l'infortunio, a parte qualche ricaduta, risale a due anni fa. Tutti mi chiedono di lui, del perché non gioca, e onestamente a questo non so rispondere. Ho parlato con la società e ho detto: se non vogliamo farlo giocare, cediamolo. C'è stata in estate l'opportunità che andasse al Torino, ed era richiesto anche in Germania, ma l'Udinese non l'ha ceduto, e non ne capisco il motivo. Se non dev'essere utilizzato, se deve giocare appena 164 minuti, è meglio che vada. Però non voglio che si dica che gli sono state date possibilità da Guidolin, perché non è certo con 164 minuti che puoi dimostrare qualcosa.

Al momento non ci sono club interessati a lui. Il Torino, che lo voleva quando ha visto la situazione, ha ovviamente fatto i suoi conti, non poteva aspettare in eterno. Peccato, si poteva davvero cedere il ragazzo in estate, e tenerlo fermo è un delitto. Credo ci voglia rispetto per il giocatore, che a suo tempo aveva manifestato la voglia di andar via. A Udine ha trovato famiglia, ma non l'ambiente calcistico ideale.

Non penso convenga a nessuno che il ragazzo stia fermo lì. Il presidente era stato chiaro: aveva detto che lo avrebbe voluto tenere fino a gennaio, e se le cose non fossero andate bene sarebbe stato ceduto. Spero mantenga la parola. Stiamo facendo del male al giocatore, e non si può andare avanti così".


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