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Lunch match di domenica potenziale occasione per il futuro di Parigini

di Claudio Colla

Impietose, come spesso accade, le cifre: la colonna dei minuti disputati in campo da Vittorio Parigini nel 2019/20 recita "zero". Zero spaccato, per quell'ala destra che con l'Under-21 di Gigi Di Biagio aveva saputo mettersi in luce, da protagonista, in più di un'occasione. Nel 2018/19, quanto meno, Mazzarri si era opposto con forza alla sua cessione, impiegandolo in definitiva per 17 volte. Certo, va detto, solo in due di queste 17 occasioni Parigini era stato schierato nell'undici di partenza (sesta giornata, 0-0 a Bergamo, e ventesima, 3-2 per la Roma all'Olimpico, in entrambi i casi sostituito), e in soli altre tre casi era subentrato per una porzione di gara superiore, recupero incluso, ai 25 minuti (vittorie casalinghe con Frosinone e Samp, pari a reti bianche al Tardini di Parma). Mazzarri, provatolo da seconda punta, da esterno d'attacco classico (suo ruolo predominante) negli occasionali esperimenti di tridente, e anche da esterno destro nel suo 3-5-2 di riferimento, sembra in definitiva non aver ricevuto sufficienti conferme, accantonando definitivamente gli esperimenti legati a Parigini. Benché il giocatore, nonostante le attese, sia rimasto a disposizione del tecnico toscano.

In scadenza a fine stagione, Parigini ora potrebbe essere ceduto a titolo definitivo, per provare quanto meno a ricavare un milioncino o giù di lì dalla sua infelice, per quanto riguarda l'inserimento in prima squadra, esperienza granata. Si è anche parlato di rinnovo ed ennesimo prestito in uscita, per provare a valorizzarlo come risorsa in prospettiva, quanto meno nell'ottica di innalzarne il valore di mercato. Escluso dalla rotazione, il classe '96, già passato da Verona nella prima metà del 2016/17, sponda Chievo, senza riuscire a imporsi all'allora corte di Rolando Maran, era stato in estate sondato dall'Hellas, prossimo avversario di campionato. Il ritualistico incontro tra le dirigenze, in programma domenica, potrebbe essere l'occasione per parlare in concreto del talento - finora per lo più inespresso - moncalierese. Considerato che ai gialloblù, che navigano comunque in buone acque (undicesima posizione, +7 dalla terzultima Genoa, ottimo piazzamento per chi punti alla salvezza e nulla più), manca decisamente qualcosa lì davanti. Per il Toro, d'altro canto, resta l'enigma relativo a come effettivamente muoversi rispetto alla valorizzazione di Parigini; anche nell'ottica di un possibile cambio di guida tecnica - non ce ne voglia il buon Mazzarri, con questo non gliela si vuole tirare - in vista del prossimo futuro.


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