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Milan: con Correa in arrivo, per il Toro può riaprirsi la pista Borini

di Claudio Colla

Nella giornata dello sforzo più grande, da parte del Milan, in direzione dell'ingaggio di Angel Correa, la ricaduta sul mercato in uscita, considerato anche l'importante costo del 24enne nazionale argentino (vicino addirittura ai 50 milioni di euro, bonus inclusi), si rivelerà quasi certamente significativa. Sono pronti a lasciare i colori rossoneri almeno uno tra André Silva e Patrick Cutrone, e almeno uno tra Samu Castillejo e Fabio Borini. Già tutti, tranne il portoghese, accostati al Toro, se per Cutrone la porta, già apertasi per un flebile spiraglio, sembra essere definitivamente chiusa dalla permanenza di Zaza, l'affare più plausibile appare quello legato all'ex-Roma e Liverpool: 28enne rifinitore d'attacco dalla grande versatilità, che Rino Gattuso sperimentò persino da terzino destro, Borini fu già nel mirino granata ai tempi di Mihajlovic, e sembra essere stato ora considerato come obiettivo "di scorta", qualora non fosse possibile arrivare né a Verdi né a De Paul, da Mazzarri.

L'ingaggio è oltre i parametri granata (2 milioni e mezzo di euro annui: più di quanto attualmente guadagni capitan Belotti, uno in più dello stipendio percepito da Castillejo), ma Borini, per non rimanere marginalizzato in un progetto che sembra riservargli poco spazio, potrebbe venire a più miti consigli, e accettare una riduzione dei propri emolumenti. Sempre al netto della possibilità di un prestito, che potrebbe indurre il Milan a partecipare al pagamento del salario dell'emiliano. Un'idea che magari, date le ultime stagioni disputate dal giocatore, non suscita chissà quali clamori, ma che potrebbe rivelarsi sensata, considerata anche l'esperienza internazionale del classe '91, cresciuto tra Bologna e Chelsea.