Nassi, un pezzo pregiato sul mercato
Fonte: Intervista di Raffaella Bon
Continua anche oggi il nostro viaggio fra i tanti calciatori senza squadra. Questa volta a parlare ai nostri microfoni è l'ex mantovano Maurizio Nassi che, nonostante qualche abboccamento con club cadetti, è ancora senza squadra. L'attaccante ci racconta come sta vivendo questo momento e le sue speranze per il futuro, ma con lui facciamo anche un viaggio nel passato e nella sua carriera.
Ti aspettavi di iniziare il campionato senza squadra?
"Sinceramente no, ma purtroppo nel calcio sono cambiate tante cose e bisogna prenderne atto. Mi aspettavo di aver già trovato squadra perché è la prima volta che mi capita di essere svincolato, ma non per qualche colpa mia visto che il Mantova è fallito".
Le ultime stagioni, per te, sono state molto buone sotto il profilo dei gol realizzati
"E' quello che mi dà un po' di fastidio. Ho una buona media gol in serie B e pensavo di poter trovare squadra prima".
Oggi si chiudono le liste per le squadre di B. Sei preoccupato?
"Ad oggi un po' di preoccupazione viene vista la data, ma cerco di stare tranquillo e sono sicuro che qualcosa salterà fuori. Penso di aver fatto sempre bene e quindi sono positivo".
Nelle ultime stagioni hai vestito le casacche di Ancona e Mantova che, poi, quest'estate sono sparite. Te l'aspettavi?
"Ad Ancona non l'ho vissuta in prima persona perché sono anche andato al Brescia a gennaio in quell'anno, ma vista la situazione mi aspettavo che potesse succedere qualcosa di questo tipo. Al Mantova non me l'aspettavo perché c'era un presidente che ha sempre fatto bene, ambizioso e non credevo potesse arrivare a tal punto. Anche questo fa capire com'è cambiato il calcio".
Come avete vissuto gli ultimi mesi a Mantova?
"Male perché c'era qualcosa che non andava già da gennaio. Avevamo capito qualcosa, ma il presidente non si esponeva e non diceva mai le cose come andavano. Quando lo ha fatto, ad aprile, era troppo tardi per rimediare. L'unica cosa che noi potevamo fare era salvare la categoria, ma non ci siamo riusciti".
In B hai dimostrato il tuo valore, mentre in serie A non sei riuscito ad affermarti. Come mai?
"Forse sono arrivato troppo inesperto, ma ho avuto la soddisfazione di giocarci e sono contento. Ora l'unica cosa che mi preme è guardare al futuro. Il calcio è cambiato, ci sono troppi disoccupati e guardo avanti anche se sono parecchio positivo".
Vorresti mantenere la categoria?
"Ho aspettato fino ad ora perché ho voglia di continuare a giocare in serie B. Anche se ho 33 anni sto bene, ho fatto bene la categoria e possono continuare a farla. Dalla Lega Pro ho avuto diverse richieste, ma voglio attendere ancora qualche giorno per eventuali chiamate dalla B. Se non ci saranno situazioni favorevoli, poi, valuterò anche la Lega Pro".
In A si muove qualcosa?
"Non lo so, sta lavorando il mio procuratore, ma magari fosse così. Sono sicuro che l'affronterei meglio di dieci anni fa".
Ti preoccupa il fatto che mai come quest'anno ci siano tanti disoccupati?
"Ci sono troppe società che falliscono e, di conseguenza, negli anni successivi alcune squadre ridimensionano e puntano più sui giovani. Questo è quello che dà un po' fastidio perché penso che gente esperta, che ha fatto la categoria, serva sempre. Il campionato è lungo, importante e in certi stadi l'esperienza serve".
Tornando al passato, com'è stata l'esperienza a Brescia?
"Poteva andare meglio e lo speravo. Avevo fatto un buon girone d'andata ad Ancona ed ero arrivato a Brescia con la speranza di far bene per poter tornare in A. Alla fine, però, giocavo fuori ruolo e negli ultimi mesi non mi sono trovato benissimo. Inoltre abbiamo perso la finale playoff a Livorno e, ovviamente, speravo finisse diversamente