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Nel (possibile) valzer dei portieri, il Toro ha una rivale in più

di Claudio Colla

Molto del futuro di Salvatore Sirigu si scriverà lungo le tredici partite che restano da giocare al Toro di Moreno Longo. Salvezza tutt'altro che scontata, e i problemi che affliggono la squadra fin dallo scorso agosto ancora lì, dietro l'angolo. Vagnati, per ora, sembra puntare a confermare il 33enne ex-Palermo, PSG e Siviglia in vista della prossima stagione; magari affiancandogli già quello che sarà il suo erede designato tra i pali granata. Scelta dettata, innanzitutto dalla non enorme spendibilità di Valterino sul prossimo mercato: entro i confini nostrani, quanto meno, esiste infatti la possibilità che i portieri titolari delle big, o semi-big, restino esattamente dove sono ora. A meno dunque di aperture dall'estero, e di club disposti a toccare almeno la doppia cifra rispetto a un'offerta in denaro per il cartellino di Sirigu - prospettiva non del tutto irrealistica, considerato l'appeal del giocatore, ma sulla quale, d'altro canto, non far troppo affidamento, in tempi di profonda crisi di liquidità, - un prosieguo del rapporto tra l'atleta sardo e il Toro potrebbe apparire l'opzione più percorribile.

Che Sirigu resti o meno, il Toro, si sa, guarda, per il ruolo, verso i nomi più talentuosi della Serie B. Da Paleari del Cittadella, già quasi arrivato la scorsa estate, a Montipò del Benevento, da Di Gregorio del Pordenone a Scuffet dello Spezia, non fa eccezione Stefano Gori. Distintosi tra i pali del Pisa, il classe '96 di scuola Brescia, passato dal vivaio del Milan, sarebbe stato messo nel mirino anche dal Parma, stando a quanto riportato dai colleghi di tuttopisa.com. Sondato anche da Roma e Genoa nel recente passato, Gori è uno di quei potenziali obiettivi a basso costo che potrebbero caratterizzare la prossima campagna acquisti granata.


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