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Per la cabina di regia, Badelj resta il Piano B. Anzi, C

di Claudio Colla

Senza sussulti la sua stagione da cavallo di ritorno in viola, il trentunenne regista di centrocampo della nazionale croata Milan Badelj, tornato sotto la giurisdizione della Lazio, è ora in cerca di una nuova dimora calcistica. Per Walter Mazzarri, e ancor prima per Sinisa Mihajlovic, l'allora playmaker principe di casa Fiorentina era un nome più che ambito; ora, una soluzione di riserva, anzi, d'emergenza.

Con l'affare Lucas Biglia in chiusura, e la persistente ricerca di un ulteriore centrocampista centrale dotato di visione di gioco al di sopra della media - dal sogno Torreira all'emergente Fausto Vera, passando per nomi come Pulgar e Petriccione, - senza tralasciare l'offensiva in corso per Linetty, che nello scacchiere di Giampaolo sarebbe (sarà?) però la mezzala chiave, Badelj è essenzialmente l'ultimo della lista. Ingaggio peraltro non dei più ridotti (un milione e mezzo di euro), dalla sua c'è la voglia, profonda, di riscatto, dopo due stagioni nettamente al di sotto dei livelli mostrati lungo il primo quadriennio nel calcio italiano, oltre che con la casacca della sua nazionale. Contratto in essere col club capitolino ancora valido fino al giugno 2022, per poco più di tre milioni di euro - magari con ingaggio biennale spalmato su un triennale con opzione  - l'affare si potrebbe chiudere.