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Roma-Smalling, è fatta: porte giallorosse chiuse per un difensore granata

di Claudio Colla

Al termine di una trattativa estenuante, durata mesi e mesi, la Roma riporta alla base Chris Smalling, reduce da una stagione di grandissimo profilo alla corte giallorossa di Paulo Fonseca. Tante le destinazioni accostate al trentenne difensore centrale inglese: dal Tottenham di Mourinho alla Juve, dall'Everton di Ancelotti all'Inter, passando per l'Arsenal di Arteta. Sulla scia delle ottime prestazioni offerte da Smalling lungo gli ultimi dodici mesi, Solskjaer lo aveva voluto reintegrare nel progetto; la volontà del giocatore, tuttavia, sembra essere risultata decisiva.

Lungo il tira e molla sulla cifra per il cartellino: inflessibile per mesi la richiesta dei Red Devils, fissata a 20 milioni di euro, i capitolini, riporta il Corriere dello Sport di oggi, sono alla fine riusciti a portare l'accordo a 15 (inclusi i bonus, il cui raggiungimento è pressoché scontato). Grazie al blitz del dirigente giallorosso Guido Fienga, capace di convincere Ed Woodward, patròn dei titani d'Albione, in persona. Uomo chiave per la chiusura dell'affare l'intermediario Jozo Pajac, sbarcato a Roma per mettere nero su bianco.

Perché tutto questo riguarda il Toro? Facile, la solita corsa ad Armando Izzo. Una corsa, però, che ricorda di molto la proverbiale camminata del gambero: a piccoli passi avanti dell'interessata (ruolo nel quale si sono avvicendate, Atalanta, Fiorentina, Inter, Lazio, e Siviglia, oltre alla stessa Roma), ne corrispondono almeno altrettanti indietro. Fonseca si era interessato a lui, anche nell'ottica di passaggi tattici, a seconda del contesto, da un assetto difensivo a quattro a un modulo a tre, per la possibilità di poterlo impiegare anche come terzino destro, all'occorrenza. Gli almeno 15 milioni di euro che Cairo si aspetta per Izzo (al netto del prezzo ufficiale fissato sull'ex-Genoa, vicino al doppio della cifra), al momento, non sembra essere disposto a sborsarli nessuno. Roma pressoché fuori dai giochi, si attende un nuovo "giro di giostra", che rimescoli le carte degli organici difensivi di italiane e non, per capire se la cessione dello scontento atleta campano diverrà realtà o meno.


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