Se il destino di capitan Gallo Belotti lo decide... il Barça
Accostato a più riprese all'interessamento nei confronti del Gallo, Andrea Belotti, l'Arsenal, si mormora da sponda albionica, potrebbe finire per fare sul serio a gennaio. Le circostanze, per come si presenta la situazione personale della punta e capitano granata, sarebbero d'altra parte propizie, al momento: la trattativa volta al rinnovo col Toro langue, e l'attuale infortunio lo sta estromettendo dallo sviluppo tecnico e tattico di una squadra che, agli ordini di Juric, sta trovando una "quadra" senza di lui (ma che altresì certamente beneficerebbe, e molto, della sua concretezza sottoporta). Senza contare che, in assenza di prospettive vere di prolungamento del contratto, il Toro potrebbe in definitiva decidere di affidare le redini dell'attacco a Toni Sanabria in via definitiva, e provare quanto meno a spuntare, dalla cessione del cartellino del Gallo, quella quindicina di milioni di euro che tanto misera appariva solo un paio di mesi fa.
Secondo i report da oltremanica, Mikel Arteta è stato chiaro con i vertici del club: un rinforzo in attacco serve ai suoi Gunners, come il pane, anche qualora i suoi arieti di maggior richiamo ed esperienza, Pierre-Emerick Aubameyang e Alexandre Lacazette, finissero per restare. Entra in tal senso in gioco, tuttavia, il Barcellona: tra i corridoi della sede dei giganti catalani, si mormora che, al di là di quello che potrebbe essere l'imminente cambio di guida tecnica, a mancare alla squadra sia un'ulteriore prima punta, in grado di non rendere vane le occasioni create. La scelta, nel caso si faccia ricorso al mercato invernale, sembra al momento essere caduta proprio su Auba, capitano a sua volta dei biancorossi nordlondinesi, potenzialmente tentato da un'esperienza spagnola, a trentadue anni suonati, dopo un quadriennio all'Arsenal avaro di soddisfazioni sotto il profilo dei risultati di squadra e dei trofei sollevati, ancorché estremamente brillante dal punto di vista individuale.
Certo, cambiare squadra a metà stagione, in un contesto così diverso da Torino e - soprattutto - dalla Serie A, a meno di sei mesi dal mondiale qatariota, per Belotti potrebbe rappresentare un rischio ragguardevole, specie ove il perdurare dell'assenza forzata lo costringesse a un magro score personale. Mese chiave per capirne di più sarà quello di novembre, quando i progetti tecnici di ciascuna delle compagini coinvolte, nel bene e nel male, assumeranno una forma definitiva e (quasi) inequivocabile.