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Se il Toro rifà le fasce, un "Grande Vecchio" può saltare

di Claudio Colla

Bologna, Cagliari, un ritorno alla Sampdoria. Queste le prospettive al momento in ballo, qualora, in definitiva, il rinnovo non s'avesse da fare, per Lorenzo De Silvestri. Trentadue compiuti lo scorso 23 maggio, per Lollo, tra i veterani della squadra e i suoi leader, in campo e in spogliatoio, le probabilità di un nuovo contratto in casa Toro sono al momento piuttosto elevate. Se tuttavia, anche sulla scia della logica del bilancio, i vertici granata decidessero di scommettere su un rinnovamento complessivo del reparto, magari portando sotto la Mole sia il kosovaro Mërgim Vojvoda, classe '95 punto di riferimento dello Standard Liegi, sia, sempre dal campionato belga, il promettente Maxime Busi, classe '99 in forza allo Charleroi, la prospettiva dell'ex-Lazio e Fiorentina cambierebbe, radicalmente.

Certo, è probabile che, al netto di quell'ingaggio annuo intorno al milione di euro, tutto sommato giustificato dalle condizioni atletiche ancora piuttosto integre di De Silvestri, e che l'atleta capitolino certamente chiederà al club come minimo di confermare (i succitati felsinei sono pronti a offrirgliene almeno altrettanti, con Sinisa Mihajlovic bramoso di riabbracciare il proprio pupillo), Cairo e Vagnati, in definitiva, decidano di non disfarsi di un giocatore che, nei confronti dei nuovi arrivati di giovane età, e magari zero esperienza nel campionato italiano, possa svolgere anche il ruolo di "chioccia", pratica piuttosto comune nelle dinamiche granata dell'ultimo decennio. Per De Silvestri, in ogni caso, il futuro si prospetta ancora in Serie A: altri club di medio-bassa classifica, oltre a quelli già menzionati, potrebbero affacciarsi sulle sue tracce; più arduo, viceversa, che tornino a farsi sentire, dalla Premier, Leicester City e Newcastle. I primi destinati a reinvestire su obiettivi di altra caratura i soldi che arriveranno dalle cessioni di Chilwell e Maddison, i secondi presto investiti di una capacità di spesa che permetterà loro di comporre una squadra in grado di tornare a giocarsi le posizioni alte del campionato d'Albione. A meno che, per loro e per altri, la presenza in rosa un veterano italiano dalla sicura affidabilità non diventi un pallino da soddisfare.


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