Se Longo non resta... - Asse Maran-Vagnati per "El Pata" Castro?
Era partita proprio in una gara contro il Toro, risalente al novembre del 2017, la sua discesa verso gli Inferi del Calcio, con un infortunio al legamento collaterale. Proprio contro il Toro di quel Sinisa Mihajlovic, che tanto aveva fatto, sforzi risultati vani, per portarlo a vestire la maglia granata. Il jolly di centrocampo argentino Lucas Nahuel Castro, tra Catania e Chievo Verona, da pupillo di Rolando Maran, aveva vissuto, dopo l'esplosione in patria, che nel 2011 lo aveva portato al debutto in nazionale maggiore, le proprie stagioni migliori nel calcio italiano, sulla cui scena era approdato - in terra etnea - nel luglio del 2012. La diaspora clivense dell'estate 2018 lo aveva visto dire addio agli scaligeri, per seguire lo stesso Maran a Cagliari. Destino toccato anche al jolly difensivo Cacciatore e, nella finestra invernale, all'ex-trequartista granata Birsa. Il tecnico veneto è uno che ai propri fedelissimi, non ci piove, tiene molto.
Maran, ora, dopo una stagione dall'avvio sorprendente in Sardegna, tramutatasi però in una delusione, potrebbe nuovamente cambiare aria. Il Toro tra le tante destinazioni possibili, ancorché non da obiettivo primario del club (che resta Semplici, con le idee Giampaolo e Pioli a margine). E, osservando con attenzione le dinamiche del calciomercato, è impossibile non appassionarsi anche ai what if sulla carta più fantasiosi. Qualora la scelta della dirigenza granata cadesse proprio su Maran, che il Toro in carriera l'ha già affrontato in venti occasioni (con bilancio a favore dei granata, come analizzato lo scorso ottobre, a pochi giorni dalla gara casalinga contro il Cagliari: https://www.torinogranata.it/primo-piano/i-precedenti-di-maran-contro-il-toro-storia-finora-a-favore-granata-96345), mezzali con le caratteristiche di Castro servirebbero come il proverbiale pane. Al netto di un fisico un po' più provato rispetto a tre anni fa, a seguito di ulteriori infortuni, uno dei quali l'ha tenuto fuori dai giochi per praticamente tutto il 2018/19. Solo a prezzo di saldo, nel caso, a dispetto del valore assoluto del giocatore. Ma Castro, approdato tra le file di quella SPAL che Davide Vagnati (in foto insieme al giocatore) è in procinto di lasciare, per diventare il nuovo stratega principe del mercato di casa Toro, può rappresentare un buon rincalzo di qualità, ancorché spendibile, nella migliore delle ipotesi - salvo sorprese - per una metà abbondante delle gare stagionali. E se Maran lo rivolesse alla propria corte, perché andare in cerca di una copia con cui acquisire un'intesa da capo, se si potesse arrivare all'originale?
El Pata, voluto a Ferrara da Vagnati per perseguire una salvezza che già appariva impresa disperata (nonostante le sorprendenti vittorie esterne contro Toro e Atalanta), sarà in ogni caso della SPAL a fine stagione, dato l'obbligo di riscatto dal Cagliari presente sul contratto siglato a fine gennaio. Tre milioni di euro (che diventerebbero quattro qualora gli estensi scampassero la retrocessione), cifra che, nonostante sia essenzialmente congruente con quella indicata da Transfermarkt.de, potrebbe ancora ridursi di un buon 30%, in tempi di crisi post-pandemia, anche per via delle precarie condizioni fisiche del giocatore. Un possibile innesto di fantasia, con un ostacolo formale, ovvero l'assenza di una doppia nazionalità europea, a fronte di un ingaggio altresì decisamente accessibile, pari a 700mila euro a stagione.