Toro, il rimpianto non è Cairo: la Fiorentina vola e ha speso quasi nulla
I tifosi del Toro rimpiangeranno Urbano Cairo? Lo dirà il tempo, anche se un'idea molto chiara ce l'abbiamo già. Come è molto chiaro quello che altri club della Serie A hanno fatto e stanno facendo. Lasciando per una volta stare l'Atalanta della quale abbiamo già parlato, paragone al momento improponibile, prendiamo la Fiorentina che per storia, blasone, affetto del pubblico può essere accostata al Toro.
Guardando quella che potrebbe essere la formazione-tipo di Palladino, almeno per come è stato condotto il mercato estivo, la realtà è molto evidente. David de Gea è arrivato come svincolato. Dodo è stato acquistato nel 2023 per 15 milioni di euro. Pietro Comuzzo e Luca Ranieri sono prodotto del Settore giovanile mentre Robin Gosens è stato preso in prestito a 750 mila euro con diritto di riscatto a 7 milioni.
Passando alla mediana, Danilo Cataldi è arrivato in prestito secco con diritto di riscatto a 5 milioni. Edoardo Bove in prestito oneroso di 1,5 milioni di euro con diritto di riscatto a 10,5 milioni e Yacine Adli in prestito oneroso di 1,5 milioni di euro con diritto di riscatto a 12 milioni. Poi abbiamo Andrea Colpani in prestito oneroso di 4 milioni di euro con diritto di riscatto a 12 milioni più 2 di bonus, Albert Gudmundsson in prestito a 8 milioni con obbligo di riscatto fissato a 17 milioni più 3,5 di eventuali bonus e Moise Kean acquistato per 13 milioni di euro. Aggiungiamo Lucas Beltran, acquistato nel 2024 per 12 milioni di euro, e il quadro è praticamente completo.
In estate quindi sono stati spesi 29 milioni di euro che, con gli eventuali riscatti, salirebbe di circa 65 milioni, in gran parte compensati dalla cessione di Nico Gonzalez. Ecco uno dei molti motivi per cui Cairo non sarà rimpianto