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Ultimi sei giorni di mercato, ma il Toro è "Immobile"

di Alex Bembi

Oltre Immobile, il nulla. Il mercato granata non decolla, nonostante la squadra fatichi e non poco in campionato. Da anni manca un centrocampista centrale in grado di dettare i tempi, di velocizzare la manovra e il problema portiere, sempre negato dalla società, è sotto gli occhi di tutti. Padelli è finito solo da una paio di settimane nel ruolo che ha svolto per tutta la sua carriera, quello di numero 12, ma l’alternativa non convince del tutto. Ichazo si è visto all’opera in sole tre gare quest’anno e sebbene siano poche per bocciarlo, ha già lasciato intravedere di non essere un talento cristallino, ma probabilmente un onesto mestierante.

Eppure, il presidente Cairo ha smentito pubblicamente tutti i giocatori accostati dalla stampa specializzata al Toro, chiudendo di fatto il mercato “a meno di occasioni particolari e di uscite”. Lasciando da parte i nomi altisonanti che si sono poi accasati altrove, tipo Ranocchia o El Shaarawy (accostati al Toro senza ragioni, perché fruitori di stipendi impensabili per i salary cap imposti dalla società), anche i più modesti come Marquinho hanno trovato accordi con altre società, mentre Petrachi stranamente nicchia. Il DS granata ultimamente si è sempre mosso con anticipo, spesso gabbando concorrenza e stampa con colpi a sorpresa. Invece in questo mercato di riparazione, escluso appunto l’ottimo ritorno di Ciro Immobile, si attende l’occasione giusta: peccato che siamo arrivati a 6 giorni dallo stop alle trattative e le occasioni stanno sfumando una ad una. In piedi resta una trattativa, nonostante le smentite di rito da parte della dirigenza granata in più occasioni, quella che porta a Sirigu. La tifoseria è già in fermento: Padelli ha fatto il suo tempo e in un ruolo delicato come quello del portiere i tifosi sperano di potersi affidare a un giocatore di spessore internazionale come appunto l’ex Palermo. Per arrivare a lui però, il Toro deve di liberare uno slot tra i portieri, questo è palese. Padelli è stato accostato a diverse squadre, ma finchè vestirà il granata, per Sirigu non ci sono speranze di tornare in giocarsi l’europeo a Torino.

Vista la situazione in mezzo al campo poi, con Ventura che nel finale di Firenze ha schierato persino Prcic sinora ignorato e sul piede di partenza, si trattano due greci, entrambi battezzati come Panagiotis: Konè e Tachtsidis. L’albanese naturalizzato ellenico è una mezzala che potrebbe concedere riposo a un Baselli in apnea, mentre il genoano andrebbe a rinforzare il cuore del centrocampo di Ventura. Il primo si è un po’ perso da quando è arrivato a Udine un anno e mezzo fa e va rilanciato, mentre il secondo è stato a disposizione del tecnico ligure per sei mesi nel 2014: solo 11 presenze per lui, molte da subentrato. Se non ha convinto Ventura in passato, avrebbe senso riprenderlo per poi vedere ancora Vives titolare inamovibile? 


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