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Vida in maglia granata: con un tecnico croato, sarà la volta buona?

di Claudio Colla

Cercato dal Toro a più riprese, e vicino all'approdo in maglia granata prima nell'estate 2016, all'inizio dell'era Mihajlovic, poi lungo quella del 2019, con Mazzarri saldamente al comando, per Domagoj Vida, trentadue anni compiuti a fine aprile, potrebbe valere l'adagio inglese third time's a charm. L'Europeo di imminente inizio sarà un'occasione a dir poco d'oro per monitorarne le prestazioni, con partenza, col botto, domenica 13 giugno, contro l'Inghilterra di Southgate. Con Vida presumibilmente titolare.

Tre anni e mezzo al Besiktas, tra le cui file milita anche un ex-granata, Adem Ljajic, che certamente gli avrà parlato in più occasioni della propria esperienza all'ombra della Mole. Campionato e coppa nazionale appena vinti, con un solo anno di contratto residuo: per Vida, l'immediato post-kermesse continentale appare il momento ideale per dare il via a una nuova esperienza. Un contratto triennale, con una cifra contenuta da pagare al sodalizio di Istanbul per il cartellino (cinque milioni di euro potrebbero bastare), per assicurarsi un elemento dall'età magari non verdissima, ma che potrebbe ben figurare nello scacchiere difensivo a tre caratteristico del sistema di gioco di Ivan Juric, suo connazionale per di più. Nkoulou ha già praticamente lasciato il club, e almeno uno tra Lyanco e Izzo partirà: la colonia croata di casa Toro, che a breve dovrebbe annoverare anche il classe 2001 Vuskovic, potrebbe arricchirsi a breve, con un cavallo di ritorno tra gli obiettivi.


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