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Auguri di buon compleanno a Gustavo Giagnoni, il “il mister col colbacco”. L'allenatore del Toro “quasi campione” 1971-'72 compie oggi 85 anni

di Marina Beccuti
Fonte: A cura di Giuseppe Livraghi

Spegne oggi 85 candeline Gustavo Giagnoni, allenatore del Toro negli Anni Settanta. Sardo di Olbia, ove vede la luce il 23 marzo 1933, il futuro tecnico granata inizia la sua carriera quale difensore nella compagine della sua città natale (l'Olbia, appunto) nella stagione 1952-'53, in Promozione: fra le fila dei bianchi di Gallura resta tre annate, nelle quali conquista la promozione in IV Serie (nella stagione d'esordio), conoscendo tuttavia l'immediata retrocessione l'annata successiva. Dopo il secondo posto in Promozione del 1954-'55, passa alla Reggiana, restandoci per un biennio nel quale conquista una promozione in Serie C nel 1955-'56, lasciando poi l'Emilia nell'estate 1957, alla volta dell'ambizioso Mantova (allora denominato Ozo Mantova). Nella compagine virgiliana milita per sette stagioni, dando il suo contributo alla scalata alle categorie: partiti dalla Serie D, in quattro annate i mantovani diretti da Edmondo Fabbri (futuro CT della Nazionale) conquistano tre promozioni, accedendo all'Olimpo della Serie A nell'estate 1961. Il difensore gallurese disputa coi lombardi tre buone stagioni nella massima Serie, per poi passare alla Reggiana nel 1964-'65, tornando poi in riva al Mincio la stagione successiva, contribuendo alla risalita in A dei bianco-rossi lombardi (caduti in cadetteria nell'annata della sua “assenza”) e difendendone i colori fino alla fine della stagione 1967-'68, quando appende le scarpette al chiodo con all'attivo un totale di ben 415 gare di campionato (condite da 57 reti). La sua carriera d'allenatore inizia proprio a Mantova, appena conclusa quella da giocatore: prima nelle giovanili (1968-'69), quindi in prima squadra, che riporta in Serie A nella stagione 1970-'71, dopo esserci andato vicino l'annata precedente. Le imprese con i lombardi gli valgono la chiamata dal Torino dell'indimenticabile presidente Orfeo Pianelli: è la stagione 1971-'72. All'ombra della Mole resta per poco più di due anni e mezzo, gettando le basi di quel Toro che tornerà a conquistare lo scudetto nel 1975-'76. Il buon Giagnoni, tuttavia, sfiora il tricolore già nella stagione d'esordio, chiusa al secondo posto (ex aequo con il Milan), ad una sola lunghezza dal sogno. Dopo il sesto posto del 1972-'73, chiude la sua esperienza in granata alla diciannovesima giornata della stagione seguente, quando viene sostituito da Edmondo Fabbri, suo allenatore ai tempi delle imprese col Mantova. Nel 1974-'75 ha, quindi, inizio il suo “girovagare” (con alterne fortune, ma lasciando ovunque un ottimo ricordo quale uomo sincero ed orgoglioso) che lo porta, nell'ordine, a Milan, Bologna, Roma, Pescara, Udinese, Perugia, Cagliari, Palermo, di nuovo Cagliari e Cremonese: con i grigio-rossi conquista, nel 1990-'91, la promozione in Serie A. Chiude la sua carriera nella stagione 1992-'93, guidando da direttore tecnico il “suo” Mantova alla promozione in Serie C-1. Soprannominato affettuosamente e con gran  rispetto “mister col colbacco” (suo simpatico segno distintivo), ha all'attivo ben nove promozioni, delle quali sei (due in Serie A, una in Serie B, due in Serie C e una in IV Serie) da giocatore, due (entrambe in Serie A) da allenatore e una (in Serie C-1) da direttore tecnico.

 


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