.

BENEFICENZA, "Rosinaldo" diventa un marchio

di Marina Beccuti
Fonte: Tuttosport

Alessandro Rosi­na è particolarmente affezio­nato a un soprannome che questo giornale gli affibbiò per primo, intuendo - ma non si trattò di esercizio par­ticolarmente difficile - le sue qualità calcistiche e abbi­nandole a un cognome che favoriva la celia. Nacque co­sì l’appellativo Rosinaldo, e solo chi non coglie l’ironia può aver pensato seriamen­te a una comparazione tra Rosina e Ronaldo; all’epoca, nel 2005, in comune avreb­bero potuto avere il medesi­mo barbiere: oggi neppure più quello, essendo il cam­pione brasiliano ritornato multicrinito. Però quell’ap­pellativo ha portato fortuna al Piccolo Principe, e nell’im­minenza del lancio di un suo marchio il capitano del Toro non ha avuto dubbi nella scelta del nickname con cui battezzare il progetto: non poteva che essere Rosinaldo. LA PRESENTAZIONE Ve­nerdì mattina, alle 11 presso l’hotel torinese Concord, Ro­sina illustrerà personalmen­te ai media il suo nuovo pro­getto. Un’iniziativa multidi­rezionale che potrebbe an­che contemplare il varo di una linea di abbigliamento, sulla scia del suo fratello di latte Jimmy Fontana. Di ba­se, c’è uno sfondo benefico: a favore dell’Asmev, acronimo di Associazione Medici Vo­lontari. Il portiere aveva in­vece destinato le proprie at­tenzioni alle opere e alle mis­sioni di don Aldo Rabino, senza omissioni e soprattut­to senza fini di lucro pur at­traverso la vendita di una felpa granata. Cinquanta euro il costo, di cui trenta ­documentati dal produttore - per coprire il costo di cia­scun capo. 15 euro da devol­vere al cappellano salesiano e cinque euro per le iniziati­ve di ogni singolo club, oppu­re da donare ancora a don Aldo: l’iniziativa è stata pro­mossa, senza pubblicità e anzi con molto riserbo, solo tra i Toro Club d’Italia. E’ as­sai probabile che Rosina, al­meno nella sua prima inizia­tiva, faccia altrettanto.


Piero Venera