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Effetto Grande Torino, Benfica-Torino 4-3

di Marina Beccuti

Si accendono le luci sulle ultime ore di vita del Grande Torino, anzi si spengono, non solo per la tragedia che ancora oggi commuove, ma per vedere il video patrocinato dal Museo Granata, dove il suo grande ideatore, Mecu Beccaria, è stato un ottimo padrone di casa presso la sede della Regione Piemonte di Corso Stati Uniti, 23. E' stato impossibile non commuoversi e molti dei presenti, compresa chi scrive, avevano gli occhi lucidi quando si sono riaccese le luci in sala. Il documentario ha presentato una serie di personaggi portoghesi legati al Benfica dell'epoca del Grande Torino, a partire dai semplici tifosi ai giocatori di quell'epoca, giornalisti e responsabili del Museo della grande squadra di Lisbona. E' stato costruito in lingua orginale, il portoghese, che ha un suono dolce e delicato, leggermente melanconico, che ricorda imprese epiche del passato. Il documentario si addentra nella partita, ma anche nei momenti che l'hanno preceduta e poi il seguito, fino allo schianto del 4 maggio 1949. Come hanno raccontato gli autori stessi, due ragazzi giovani, uno italiano che si è trasferito a Lisbona, Andrea Ragusa, e l'altro portoghese doc, Nuno Figueredo, questo film ci voleva, anzi forse andava fatto addirittura trenta, quarant'anni fa.

Nel pubblico, oltre alla stupenda Carla Maroso, presente anche all'interno del documentario, che ha parlato a fine visione con la voce tremolante che faticava a trattenere le lacrime, c'era Gabetto, oltre al nipote di Valerio Bacigalupo, arrivato appositamente da Vado Ligure con i suoi figli, che ha voluto ricordare lo zio e soprattutto il dolore di suo padre, che ogni 4 maggio si chiudeva in se stesso e non parlava più con nessuno.

Tra gli ex giocatori c'erano Diego Fuser, Roberto Salvadori, Claudio Sala, l'allenatore Sergio Vatta, Carlo Testa del Granata Store, che dal 6 dicembre avrà in vendita esclusiva il dvd del film. Una bella serata all'insegna dei ricordi che non finiscono mai, che per alcuni possono sembrare retrò, ma che invece sono importanti per ricordarci un calcio diverso, che nel suo storico passato può raccontarci le cose da salvare per tornare ad essere uno sport più umano, dove prevaleva il divertimento al puro business. Anche perchè, per celebrare la carriera di Francisco Ferreira, il Grande Torino andò a Lisbona gratuitamente, regalando al popolo benfiquista la sua grandezza. Un'eredità pesante per tutto il Portogallo che non ha mai dimenticato Mazzola e compagni, la cui foto campeggia nella sede del club ed il ricordo è vivo in tutto il paese.

Nella prossima primavera ci sarà uno scambio di cimeli tra i due musei e sarebbe bello che il Benfica ed il Torino attuali giocassero una bella partita in memoria di una vecchia amicizia, che servirebbe ad essere rinsaldata in campo. Un modo per onorare il passato e farlo rivivere.


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