Il capitano
Fonte: Alessandrorosina.it
Questa voleva in origine essere solamente una lettera aperta al Capitano del mio Cuore, poi quando le parole hanno preso forma, e riletto il tutto, mi sono accorto che alla fine si tratta di una riflessione personale, in parte centrata, sulla situazione che attualmente vive Alessandro Rosina.
Certamente questo è il periodo più difficile per il Capitano da quando gioca nel Toro, oggi, visto che le cose non vanno per il verso giusto, difficilmente trovi qualcuno che ti accolga con un sorriso, uno che ti dia un buffetto o una pacca sulle spalle, che ti regali una carezza o una parola di conforto, uno che scriva due righe di stima ed affetto, oggi tutto sembra più nero di quanto poi lo sia realmente, e quel carro sempre pieno di tifosi ed opportunisti lo ritrovi quasi vuoto, con le sole persone che ti vogliono bene, lì, ad aspettare in silenzio che il Capitano torni ad essere il Capitano, in campo è fuori.
Io sono uno di quelli, perché dell'uomo Rosina ho grande fiducia, del calciatore rimango purissimo estimatore, del Toro fedele ed incondizionato innamorato.
Di e del Rosina a me sconosciuto ho letto tanto durante la settimana, e non sempre ho trovato l'articolo particolarmente centrato e fedele alla realtà dei fatti, questione di gusti e non solo.
Ogni volta ho trovato un giocatore diverso, quasi questo ragazzo avesse mille facce, mille modi diversi d'essere protagonista nel bene e nel male in campo e fuori dal campo, una faccia per ogni situazione.
La domanda che mi sono più volte fatto però è questa, sono critiche fatte per unire o per dividere la piazza? Non ho una risposta, ognuno giudichi secondo il proprio modo di pensare.
Vero, come ha scritto qualcuno:"questa volta niente pagelle sul sito personale o dichiarazioni infuocate",se per infuocate si intende ardenti d'amore per il Toro, ne ruffiane dichiarazioni d'intenti dello stesso Rosina per cucire quel rapporto con la tifoseria. Ma sono solo le riflessioni di uno "stupido tifoso" che ancora crede in Alessandro e che continua a pensarlo come il proprio idolo in campo.
Spero sinceramente di non essere il solo, ma me ne faccio anche una ragione.
Ho detto varie volte che a Rosina si chiede sempre di giocare una partita più che normale, lo confermo, ed aggiungo che quello è il suo destino, il destino di chi è stato baciato dal cielo che ha voluto regalargli un tocco di palla superiore alla norma, e quella capacità di farti sognare.
È il destino dei fantasisti, che sono amati e perfino idolatrati quando riescono ad incidere con un segno personale ed indelebile sul risultato, che sono anche a malapena sopportati quando fanno i normali, e persino odiati (solo sportivamente) quando sono un gradino sotto.
Un peso e non altro, almeno così ho letto di tanti.
Ci sono passati tutti, Cassano, Doni, Totti, Del Piero, B. Carbone, Dossena, Platinì, Ronaldinho, Beccalossi, R. Baggio, Savicevic, Pirlo (da trequartista) e lo stesso Maradona e Rivera in Messico, per citare solo i più eclatanti.
È ragionevole che ci passi lo stesso Rosina, che parere personale al calcio ha ancora tanto da dare, poi magari (ne dubito comunque) mi sbaglio, ma lo faccio con sincerità d'animo e di cuore, perciò sarò perdonato.
La partita di sabato.
De Biasi potrebbe rilanciarlo contro il Palermo, così come potrebbe farlo sedere nuovamente in panchina, non è un dramma, è giusto che l'allenatore decida come crede senza cedere a pressioni esterne, nell'uno o nell'altro senso, trovo invece giusto che Alessandro accumuli dentro di se quella rabbia agonistica positiva e quella voglia d'essere protagonista ed importante.
Mi meraviglierei, e ne sarei scandalizzato, se fosse il contrario.
Il modulo non conta, o conta molto meno di quanto si voglia far credere, non è certo il 4.4.2 con due attaccanti di ruolo e Rosina spostato sulla fascia il "modulo anti-Rosina", visto che con quel modulo e lo stesso allenatore, cioè Gianni De Biasi, il Toro ha conquistato una promozione con una squadra costruita in toto, in soli sette giorni. Un piccolo miracolo calcistico.
Condivido con chi ha scritto, che: " La logica del muro contro muro non paga, e comunque chi vuole bene al Toro dovreb¬be - ciascuno secondo respon¬sabilità e competenze - fare la propria parte.", primo tra tutti Alessandro che di certo non è uno che si tira indietro, ne uno che si nasconde dietro belle parole per nascondere una prestazione negativa.
Ne parimenti si esalta, se la prestazione è ampiamente positiva.
Chiudo questa volta con una semplice riflessione, e giro direttamente la domanda al Presidente Cairo, giacché non ha fatto mai segreto di essere uno dei primi estimatori di Rosina.
E' vero presidente che: " Per poterlo piazzare, però, servono i suoi gol e i suoi numeri in campo."?
Non sarebbe un peccato, basta sapere quello che si vuole fare.
Un saluto a tutti quelli che mi leggono, ed una carezza al Capitano del mio Cuore.