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In ricordo di Orfeo Pianelli, il presidente come un papà

di Marina Beccuti

Nel tardo pomeriggio di giovedì 15 ottobre, presso il Circolo La Stampa Sporting di C. Agnelli, si è svolto un evento organizzato da Sabrina Gonzatto per il centenario della nascita di Orfeo Pianelli, l'ultimo presidente granata ad aver vinto uno scudetto nel '76, più due coppe Italia nella sua ventennale presidenza, dal '63 all'82. La Gonzatto aveva scritto in precedenza un libro a lui dedicato: "Orfeo Pianelli, il presidente del Toro campione”.

Molte le testimonianze come quella telefonica di Paolo Pulici: "Per me era come un papà, avevamo un rapporto particolarissimo e tante volte mi spronava ad arrabbiarmi per fare del bene alla squadra. E' stato un presidente molto intelligente, ha saputo sfruttare le capacità di chi lavorava per lui, anche nel settore giovanile. La maglia granata non la indossavi solo per fare la partite, ma era qualcosa di più".

Anche Renato Zaccarelli ha ricordato il suo presidente: "E’ riuscito ad organizzare e creare uno staff in società che gli ha permesso di competere con squadre con molte più possibilità economiche: serve abilità per scegliere le persone con le quali collaborare come Bonetto o come Traversa".

"Rimasi impressionato dall’arrabbiatura per lo scudetto che ci rubarono nel 1972, non lo avevo mai visto così infuriato", ha ricordato come aneddoto Angelo Cereser.

Claudio Sala invece ha voluto svelare un retroscena del suo arrivo al Toro: "Ha fatto di tutto per portarmi al Toro: il Napoli non voleva cedermi, lui braccò il presidente Ferlaino mentre stava andando a comprare una cravatta pur di fargli firmare la mia cessione".

Domenico Beccaria, presidente della Memoria Storica Granata e grande animatore del Museo del Toro, invece ha voluto svelare quanto fosse superstizioso, come la storia del suo vestito gessato: "Si era fatto fare un gessato molto particolare, che teneva particolarmente caldo e che metteva durante le partite in casa: il Toro le vinse tutte, così decise di indossarlo anche all’ultima giornata, quella dello scudetto. Peccato che fosse il 16 maggio e ci fossero più di trenta gradi! Oggi quel gessato lo custodiamo al museo".

Non poteva mancare nemmeno la testimonianza del caro nipote, George Garbero Pianelli, che subì anche un brutto rapimento nel '77, quando aveva appena quattro anni.

"Siamo fieri di poter tramandare il suo cognome". Già, perchè recentemente George ha vinto una battaglia burocratica, ottenere il cognome Pianelli, da tramandare ai posteri.


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