Insegnare il Toro
Fonte: Tuttosport
Il dibattito dei tifosi sui social: la Juve porta i nuovi giocatori nel proprio museo, mentre il Torino FC non lo fa. L’antefatto, come riporta Tuttosport, è stata la visita al J-Museum, adiacente allo stadio dei bianconeri, dei neoacquisti Vlahovic e Zakaria che come da prassi per chi arriva in bianconero sono stati portati a conoscere la storia del club. Al Torino invece questo non accade. Da quando Cairo è diventato il proprietario del club granata una sola volta si è recato al Museo del Toro, è a Villa Claretta Assandri a Grugliasco comune dell’hinterland torinese, era il 17 dicembre del 2010 e la squadra in più di sedici anni vi si è recata solo due volte, la prima il 3 dicembre del 2010 quando l’allenatore era Lerda e poi nel 2011 quando alla guida c’era Ventura. Il Museo granata è stato creato ed è gestito dall’Associazione Memoria Storica Granata, volontari-tifosi senza fine di lucro.
Chi insegna la storia del Toro e chi trasmette emozioni, tradizioni e senso di responsabilità da Toro ai giocatori presi da “mondi” lontani, in Italia o a maggior ragione all’estero? E’ la domanda che pone il quotidiano sportivo che poi risponde sicuramente un’utile lavoro viene portato avanti in tal senso all’interno del Fila, per volontà quasi sempre autonoma di allenatori, collaboratori, dirigenti. Ma sempre poco, troppo poco. Ed è un peccato sotto gli occhi di tutti: una “diminutio” controproducente, che non favorisce il senso di appartenenza (conoscenza) dei giocatori. E, in un certo senso, anche le motivazioni. Non che andare al Museo del Toro una tantum farebbe si che i giocatori granata il giorno dopo correrebbero il doppio in partita, verso una vittoria. Il discorso e ben più ampio e riguarda tutto un quadro di valori, di tradizioni, di usi, costumi, interessi e sensibilità. Dal culto amorevole della storia granata (in testa il Grande Torino) al desiderio di trasmettere i semi e il pathos, dal rapporto con i tifosi alle operazioni di marketing e merchandising, passando attraverso una maggiore e migliore comprensione del mondo in cui un giocatore viene all’improvviso catapultato.