La colpa? Non di Lerda e Papadopulo
Fonte: www.torinoclubcto.com
Questa voce presuntuosa, fastidiosa, che albeggia come altre da un sito granata di prestigio, scrive solo tanto per scrivere, apparire, sentenziare, lucrare ?
Onestamente non comprendo spesso perché alcuni, pochi spero, hanno l’ardire di pensare, talvolta scrivere o dire tali avvilenti pochezze.
Provare a comprendere che forse c’è qualcuno che per tanti motivi vede lontano più della media è così difficile?
O ci sono altri motivi per lasciare tanti messaggi, sempre più azzeccati, lettera morta in società e fra molti tifosi “doc”, magari andando a scovare il pelo nell’uovo e peggio estrapolando frasi avulse dal contesto ?
Il Toro ieri ha giocato peggio del solito ed ha perso con la penultima in classifica, non con il Varese in straforma all’epoca, l’Atalanta, il Novara, il Vicenza..
Bianchi s’è mangiato un trittico di reti, non dico fatte ma fattibili.
Il nuovo allenatore ha impostato un “mezzo nuovo modulo” inserendo insieme giocatori che già avevamo visto ripetutamente toppare, ed hanno ancora toppato.
Intanto in altro campo Belingheri ha segnato il gol vantaggio del Livorno; sono il primo a non essere dispiaciuto del suo allontanamento perché non era certo tra i migliori di questo Toro, ma stranamente Lerda l’ha utilizzato e tanto, quando Bianchi era indisponibile, e se non erro è stato un periodo di rimonta, o sbaglio?
E’ solo l’ennesimo segno di quanto più volte detto.
E Scaglia ? Rubin gioca titolare inamovibile in un Bologna che sarebbe quasi in zona Europa League se non fosse per i punti di penalità. Ma parliamo di Abbiati e Abate, o anche solo di Dzemaili ed Abbruscato ?
Siamo al punto che si invoca persino Lazarevic capitano ben sapendo che, pur essendo l’unica bellissima realtà di questa squadra, non è nostro e non gioca perché granata nel cuore, ma semplicemente perché è ancora temporaneamente libero da malsani condizionamenti.
In sostanza non c’entra Papadopulo, come non c’entrava Lerda ne chi li ha preceduti, ne Bianchi o Budel o Obodo o scegliete voi altri capri espiatori più o meno colpevoli del presente e del passato.
Non sono gli uomini in campo che contano da soli, come troppo spesso per convenzione e convenienza siamo abituati a ripetere, ne l’allenatore, ma soprattutto quello che sta attorno a loro.
Nessuno sarà capace di spiegarmi per esempio, visto che almeno su quest’aspetto non ho senza dubbio confronti, come sia stato possibile far giocare Bianchi all’inizio della stagione senza averlo fatto recuperare a dovere dopo il primo infortunio alla coscia, costringendolo ad una lesione più estesa e grave ed ad uno stop più prolungato di quanto sarebbe avvenuto, se a curarlo ci fossero stati dei professionisti di vera esperienza.
Lo stesso dicasi in questi giorni per De Vezze.
E si deve solo ringraziare il preparatore atletico di Lerda e Destro se quest’anno gli infortuni sono stati meno frequenti ed importanti rispetto ad altri anni.
Ma quelli occorsi hanno inciso più del passato, benché dall’arrivo di Cairo questo settore, come tutti, vacilla da sempre. Come mai?
Quest’aspetto conta al pari e forse più di altri, nella gestione di una società sportiva.
Ma anche su altri fronti che in teoria soltanto non vedrebbero il sottoscritto ed altri amici capaci di fare, o per lo meno consigliare mosse più che pertinenti e vincenti, ci sarebbe da dire.
Cosa avevo scritto, in parte condiviso da molti, dopo la partita con il Pescara ?
Quella era la partita della svolta ma siamo, anzi siete stati capaci in tantissimi, da dentro e da fuori della società, a trasformarla nel fallimento di un progetto che aveva finalmente preso forma.
Una società deve avere tutte persone che remano sempre e solo nell’esclusivo interesse del Toro.
Cosa ne può sapere l’ex calciatore Petracchi, o chi per lui, di questioni sanitarie, di rapporti con la tifoseria, con i giocatori, con i media e quant’altro.
Il suo compito doveva e dovrebbe essere solo quello di acquistare e vendere giocatori buoni per il Toro, con contratti favorevoli alla società, mediando e cercando di allontanare il più possibile i procuratori dalle faccende interne, punto.
Dovrebbe essere soggetto ad un controllo superiore su tutto il resto e non possedere, magari anche suo malgrado, quasi carta bianca su molte altre cose.
Tutte le altre decine di competenze dovrebbero essere gestite da uno staff di più personaggi granata, d’esperienza, carisma e professionalità, con vari incarichi, portafoglio e responsabilità, soprattutto senza ingerenze di sfaccendati di vario genere o ragazzotti presuntuosi.
Sarebbero soldi spesi bene ed alla fine risparmiati.
Siamo ancora li a ripetere le stesse cose.
A questo punto gli Ultras che da due anni contestano Cairo dimostrano, volenti o nolenti, di riuscire a vedere più lontano di tutti nella loro rozzezza, che tra parentesi tanto rozza non è più, visto che in quell’ormai sparuto gruppo di irriducibili ci sono anche tante teste pensanti.
Ma io cocciutamente proseguo nella mia crociata, convinto di non essere solo un Don Chisciotte innamorato di una inesistente dignità granata: “Dulcinea del Toro”.
Non credo assolutamente che questo presidente sia un cavallo di Troia dei gobbi, come da tempo mormorano tante voci esagerando persino troppo, magari poi negando altre azioni lesive ben più note contro il Toro da parte dei poteri forti che, ribadisco fermamente, esistono.
Sono sempre più convinto che al Toro tenga per lo meno quanto ai suoi interessi, ed avrebbe potuto e potrebbe ancora essere l’uomo giusto, se solo avesse una volta per tutte la voglia e l’umiltà di comprendere che deve inserire in società uomini da Toro veri, d’esperienza, di sani principi, intelligenti, saggi, e soprattutto di capire che deve recuperare sul serio, non per comodo, il rapporto con la Maratona ( impresa ardua ma almeno tentabile).
“ Ormai la promozione è compromessa, presidente, a meno che non si riporti a casa Lerda e lo si lasci fare accettando il rischio ormai fortissimo che fallisca, ma consentendogli di continuare il lavoro intrapreso senza smantellare nuovamente tutto ed affiancandolo, sono/siamo davvero stufi di ripeterlo, con uomini del calibro di ZACCARELLI, CLAUDIO E PATRIZIO SALA, PAOLINO PULICI, CAMOLESE. Ed intendo tutti, non uno solo. Giacomo Ferri non è e non può essere sufficiente “
C’è poi un patrimonio importante da tutelare che si chiama giovanili, con uno staff capitanato da Comi ed Asta, che ha del miracoloso e questi uomini sarebbero utili anche in questo senso.
C’è da ricostruire il Fila ed il quartiere granata, e li solo i Tifosi, e che Tifosi, hanno fatto fino ad ora tutto da soli. Dare una seria, onesta. limpida mano anche qui sarebbe una delle vere svolte necessarie, altro che cambiare allenatore!
Ecco, i tifosi, quelli buoni, risorsa inesauribile e vessata.
Veda e vediamo tutti di non distruggere anche questo.
Io ci ho riprovato, forse per la centesima volta in cinque anni e le giustificazioni alla sordità ed alla cecità si affievoliscono sempre di più.
O il Capo comprende una volta per tutte che deve cambiare e far cambiare registro o forse è davvero meglio che lasci. Sta buttando denaro ed immagine dalla finestra. A che pro’? Ne suo ne nostro!
Ripeto: “Nemo profeta in patria est” ed in questa patria granata pare più che in altre.
Guido Regis - Presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Sala