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La Forza Granata a teatro, a cura della Compagnia "Porta Palazzo"

di Marina Beccuti
Un appuntamento imperdibile quello promosso dalla Compagnia Teatrale “Porta Palazzo” ( composta da giovani attori tifosi granata) , Asa Onlus e l’Unione Club Granata, che si terrà presso il TEATRO CARDINAL MASSAIA in via Sospello 32 a Torino, VENERDI 25 MAGGIO alle ore 21,00.  “La Forza Granata, il Fascino di Una Storia, di Una Fede” è il titolo della serata che ripercorre alcuni importanti momenti della storia del TORO.
 
La serata è a  INGRESSO INVITO, presentandosi con l’invito che si puo’ prenotare, 300 posti per i tifosi ed i club che desiderano partecipare ad una serata unica.  Con questo evento la compagnia teatrale Porta Palazzo che si avvale della collaborazione dei Sensounico, intende da settembre, portare in scena LA FORZA GRANATA nei Teatri e Locali del Piemonte e non solo... La serata presentata da Gino Strippoli prevede la presenza di “Glorie Granata” dello Scudetto e non solo, la musica di Valerio Liboni e l’interventodi Oscar degli Statuto.  Da sottolineare l’importante collaborazione  instaurata tra la Compagnia Teatrale ed il Museo del Grande Torino e della leggenda Granata.
 
Posti dunque limitati e adesioni già aperte , per i club Granata è possibile contattare l’UNIONE CLUB GRANATA UNIONE unioneclubgranata@gmail.com,per le adesioni dei tifosi singoli tel ed sms al 3701128366.
 
La storia del Toro è unica, la più particolare del mondo del calcio. Mai tanta letteratura, mai tanti aneddoti, mai tante coincidenze hanno riguardato una squadra di calcio.

La squadra granata ha sempre rappresentato una filosofia di vita, un continuo lottare contro le difficoltà che riserva la strada che porta dritta alla leggenda.

Il Grande Torino, così era conosciuta la squadra degli invincibili che dominò la scena italiana ed internazionale nel pre e dopoguerra, riesce ad appassionare tutti, perché appartiene a tutti. E’ la storia di uomini straordinari, sconfitti solo dal fato. E’ la storia di un’Italia devastata dalle atrocità della guerra che in loro ritrovava la propria dignità, la speranza di una ripresa, il motivo per essere di nuovo orgogliosi.

Lo spettacolo ripercorre numerosi momenti storici, con un susseguirsi di citazioni, personaggi e flash-back: dal 1906, anno in cui nacque il Foot Ball Club Torino, al 1976, anno dell’ultimo scudetto granata: da Alfred Dick a Vittorio Pozzo e Ferruccio Novo per proseguire con Ballarin, Gabetto e Mazzola fino ad arrivare a Gigi Meroni, legato indelebilmente alla maglia granata, era un simbolo di rivoluzione, un artista, un amante eccezionale ed un campione imprevedibile. Un ribelle no, un sognatore sì. Strappato alle braccia (poco) tenere di un’esistenza caratterizzata da fortissimi impulsi per via di un tragico, fatale e beffardo incidente.

Infine i tempi moderni e quell’ultima gioia che ha lasciato ora un grande vuoto, colmato solo dalla speranza e dalla memoria, narrati incrociando Pulici, Graziani e Claudio Sala; perché il Toro vive e vive grazie ai valori che lo hanno sempre mantenuto in vita:

« Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto "in trasferta". » (Indro Montanelli, dal Corriere della Sera del 7 maggio 1949)