Lettere alla redazione, continua lo sdegno per la letterina di Abodi
Scriviamo questa lettera in merito a quella inviata dal dott. Abodi al quotidiano sportivo Tuttosport.
In questa strana missiva il massimo dirigente della B, accusa l'ambiente granata di ignoranza e mania di persecuzione, usando espressioni che ricordano molto un certo Don Abbondio. Il curato del celebre romanzo manzoniano confonde il "povero" e onesto Renzo con l'uso di latinismi: "error", "conditio" , "votum". Tra l'altro per una strana coicidenza si può rilevare anche una strana assonanza tra i cognomi dei due personaggi in questione. Inoltre il dott. Abodi accusa l'ambiente di "ignoranza", allo stesso modo il dott. Azzecca-garbugli inveisce su Renzo con tale frase:" Fate discorsi tra voi altri, non sapete misurare le parole, non sapete quello che dite, io non m'impiccio con i ragazzi".
Cambiano solo i tempi ma la storia si ripete continuamente (ricorsi storici), meglio stare a tavola con i potenti prepotenti che impicciarsi con i poveri onesti. Le leggi e i regolamenti vanno applicati solo per i forti, se favoriscono un debole allora ci si appiglia a un cavillo per ribaltarli. Una giustizia che si può imbrogliare a piacimento proprio come fa il nostro Azzecca e se un giudice favorisce un debole, non c'è problema lo rimuoviamo dalla sua carica. Per far carriera si favoriscono i forti anche non vedendo i palloni che entrano nelle reti sbagliate. Così nel Bel Paese si assegnano i campionati e si stabiliscono le retrocessioni e poi se qualcuno si lamenta lo definiamo "ignorante" e "folle". I "folli" fanno paura è meglio segregarli in luoghi recintati di serie B e gettare via la chiave e ci provino a tentare di uscirne!!!
Poi dopo tanti anni esce fuori il marcio (vedi calciopoli, scommessopoli, drogopoli) e alcuni potenti di turno, che tempo prima calpestavano i più deboli, vengono eliminati dal sistema e i visionari di allora vengono finalmente creduti. Quindi si ricomincia da capo fingendo che il sistema ora sia pulito anche se a volte puzza più di prima. Cambiano le facce, cambiano gli interpreti ma la musica è purtoppo sempre quella, diretta sempre dagli stessi direttori, le bacchette, ahimè, non cambiano mai di mano.
Andrea, Luca, Paolo, Carolone, Angelo e molti altri tifosi