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Lettere alla redazione, pronti a salpare

di Marina Beccuti

Noi tutti eternamente pronti a salpare, traditi sempre però da qualcosa che si nasconde alla naturale comprensione umana, dietro scuse come” tutto ciò servirà alla nostra crescita”, al fato che sembra sempre abbia il fucile puntato verso la nostra direzione, ecc, ecc. Anche quest'anno, togliamoci dalla testa le fantasie e illusioni e con amarezza giriamo le vele e cambiamo direzione al binocolo, quindi da prua iniziamo a guardare, con preoccupazione, a poppa (dietro). L'apnea prolungata porta ad un asfissia cronica e se ci mettiamo “non a caso“ un pizzico di sfortuna, accompagnata dai fuori posizione oramai costanti di Padelli, da un mordente generalizzato blando quando conta, ecco che il quadro clinico si fa chiaro e distinto. Il TORO forse soffre di questa patologia, una strana malattia che probabilmente la si sconfiggerebbe con l'innalzamento complessivo del tasso tecnico e se gioco forza venisse a mancare, lo si pareggerebbe alzando i ritmi della corsa, facendo pressing aumentando l'intraprendenza e brillando di mordente calcistico. Questa miscela il TORO oggi non ce l'ha, anche se nel periodo Venturiano è stata vista, ma pur sempre raramente per giustificarne una crescita matura. A differenza dei suoi colleghi, Ventura, non ha, non riesce, o non vuole, avere il coraggio di prendere a calci il fato e di osare, cambiando le cose che non vanno, facendo riflessioni su giocatori stanchini a vantaggio di altri che potrebbero crescere a livello mentale e magari raggiungere una maturazione calcistica. Così facendo naturale che il rischio aumenterebbe, ma si ossigenerebbero situazioni che sono statiche e cancrenizzate, facendo iniezione di nuova linfa al tessuto TORO. Dico questo perché personalmente farei così, non comprendo il perseverare verso giocatori che attualmente sono in appannamento, il perseverare verso situazioni di gioco attendista, il perseverare a non buttare in mischia i fiori del vivaio, ecc ecc. Chi ha una fede spazio temporale come la mia credo sia stanco di rosicare anni di vita perdendo in quelle maniere, o pasticciando in altre,“anche il perdere ha un onore”, ed in fondo al proprio cuore non si vuol sentir dire “ che la crescita passa anche per queste partite”.

Mi viene da pensare non ad un TORO cresciuto o che deve crescere, ma sfilacciato e stracotto e personalmente non vorrei più perdere anni di vita come è accaduto sabato sera, perché non è stato un caso, perché troppi casi fanno un indizio e poi una prova schiacciante. Il ripetersi di eventi tellurici “gol al 95°" in un diagramma fanno un percorso. Adesso come ogni anno siamo fermi ai box a riflettere, a leccarci le ferite e spero si prenda coscienza degli errori, aumentando la corrente del voltaggio mentale per finalmente vedere un bel TORO pimpante, perché si è TORO prima, durante e dopo il 95°.

 

Andrea Pambianchi
 


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