Lettere alla redazione, Rolly in panchina è un dispiacere
di Anna Fanciotto
Ieri sera, andando allo stadio, avevo la quasi certezza che il CAPITANO sarebbe stato, per l'ennesima volta, in panchina. Premesso che uno dei compiti di un allenatore è quello di scegliere la squadra da mandare in campo e uno dei doveri dei giocatori è di accettare le decisioni del mister senza proferir parola, io che sono nessuno, mi permetto alcune riflessioni. Che senso ha l'aver trattenuto un giocatore che ha un ingaggio pesante e che gli viene regolarmente rinfacciato, per relegarlo in panchina una partita sì e l'altra no?
Cos'hanno combinato di utile i tre attaccanti schierati insieme nel primo tempo?
E' possibile che un giocatore di 28 anni, integro fisicamente, non possa reggere un ciclo di partite ravvicinate?
Come si puo' realmente sentire Bianchi che, dopo averci fatto vincere 3 partite in trasferta, si vede puntualmente confinato tra le riserve?
Io trovo veramente triste che un giocatore che per tre anni ci ha tenuto a galla, debba vivere una situazione da precario, quando tutti e mi riferisco a Pulici, Ferrante, Fossati e altri esperti di calcio ne decantano l'importanza fondamentale in campo.
Spero che Rolando trovi la forza per sopportare la situazione, e che in ciò l'aiuti la consapevolezza che la sua gente lo ama profondamente. Sia che giochi, sia che il suo nome sia letto tra i panchinari, le ovazioni che i tifosi gli tributano credo siano molto eloquenti e siano il giusto premio per un un calciatore e un uomo che per il Toro è deve restare un simbolo. Il suo esempio di serietà, professionalità e attaccamento alla MAGLIA, meritano ben altro trattamento.
RESISTI ROLANDO, I VERI TIFOSI SONO CON TE!