Lettere alla redazione, uniti si vince
Quante volte noi gente granata, affermiamo: il Toro siamo Noi...con un po' di supponenza, quasi bastasse questa affermazione a sollevarci da una realtà nella quale non riusciamo più nemmeno a scorgere la speranza di risorgere...
Non possiamo infatti più rispecchiarci in questa squadra fatta di giocatori che non sanno più emozionarci; non possiamo nemmeno riconoscerci in questa società che ci ricopre di ridicolo e non sa neppure rispettare la propria memoria o avere un minimo di rispetto delle nostre bandiere (eclatante la mancanza di riconoscenza per Bianchi, l'unico vero capitano dell'era cairota); ed infine non possiamo neppure rifugiarci nell'orgoglio di essere tifosi unici, perché oramai siamo divisi e allienati da un senso di rabbia che acceca il leggendario ruggito della Maratona, persino sull'altare di Superga.
Ci stiamo perdendo e stiamo perdendo a poco a poco l'amore e la passione che sono sopravvissuti a generazione di tragedie.. l'ultimo barlume di speranza di sopravvivere pare la ricostruzione della nostra casa nella speranza che non resti disabitata; guardiamo al Filadelfia come alla foto sbiadita della nostra amata lontana, della quale però non ricordiamo nemmeno più il volto.
L'ultima volta che ho pensato che, uniti, possiamo essere più forti persino del destino é stata alla Marcia dell'Orgoglio Granata dove ci siamo guardati in faccia, ci siamo contati e ci siamo riappropriati di una città che porta il nome della nostra squadra.
E non ci siamo persi. E così non abbiamo perso il nostro Toro.
Ora se chiudo gli occhi e decido di sognare, immagino la stessa folla festosa e numerosa assiepare i bordi di un campo di gioco dove corrono ragazzini in maglia granata..una casacca sudata...una maglia che spinta dall'impetuoso tifo di una Maratona itinerante esalta undici cuori che battono all'impazzata, spaventati ed esaltati perché il TORO é lì con loro e non nel poco distante Olimpico dove contemporaneamente undici professionisti giocano in uno stadio semivuoto e senza anima.
Che smacco per l'arroganza di Cairo che ci ha derubato del nostro sogno di bambini..
E allora io dico: diamo un messaggio alla società, alla squadra, alle mille fazioni che ci dividono e ritroviamoci di nuovo in migliaia per il semplice gusto di tifare Toro ai bordi di un campetto..ritroviamoci, contiamoci e facciamo capire a Cairo che può sequestrare una società ma non una fede!!
Non importa se sarà "solo" una partita delle giovanili perché forse é proprio lì che possiamo ritrovare quel che abbiamo perso...perché forse é proprio nei loro cuori che possiamo ancora far germogliare l'orgoglio e la fede di rappresentare i nostri colori.
Non arrendiamoci, uniti possiamo vincere la partita più importante!
Grazie
Fabio Pagin
PS. se riusciamo a coinvolgere Gramellini, gli Ultras, il coordinamento Toro Club e pubblicizzare la cosa forse possiamo farcela...