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Matteo, piccolo grande Cuore Toro, papà Leonardo (forse) ti porta a Parigi

di Claudio Colla

La storia del piccolo Matteo Bonucci, che grazie innanzitutto a cure mediche di primissimo livello (quelle che per ogni bimba e bimbo sulla faccia della Terra non dovrebbero mai e poi mai essere in discussione), e alla forza interiore sua e dei suoi genitori, è entrata, circa tre anni fa, nei cuori di appassionate e appassionati di calcio da tutta la Penisola. O, quanto meno, di tutte e tutti coloro dispongano di sufficiente materia grigia, etica e cuore per distinguere l'agone del terreno di gioco, anche aspra, talora persino sopra le righe in termini di veemenza, dal valore della salute e della vita, in particolare da quella delle piccole e dei piccoli, laici o religiosi si sia. Il piccolo Matteo, fratello minore di Filippo (ritratto qui a sinistra nel 2013 con mamma e papà, in casacca bianconera, durante i festeggiamenti per il terzo degli otto scudetti consecutivi che hanno caratterizzato il decennio 2010 che va a chiudersi), ma divenuto da allora cuore granata, ha già vissuto una lunga "trasferta di lavoro" di papà Leonardo, dalla sua (di Matteo) Torino, quando Bonucci, nel 2017/18, ha intrapreso l'avventura in maglia Milan, rivelatasi poi tutt'altro che foriera di grandi soddisfazioni sportive.

Papà Leonardo, circa un anno fa, ha così ripreso la via che porta sotto l'ombra della Mole, stipulando un nuovo accordo a lunghissimo termine. Sulla carta per la vita, quanto meno quella professionale, quanto meno quella professionale limitatamente alla carriera da calciatore. Nuove nubi però si affastellano, a oscurare la vista degli occhietti di Matteo su quel terso cielo di Torino; l'arrivo di Sarri sulla panchina bianconera sta infatti mettendo tutto in discussione, e sulle tracce di Bonucci Sr., il quale, a 32 anni compiuti lo scorso primo maggio, con ben 15 trofei nazionali vinti da professionista (incluso lo scudetto 2005/06, in cui fece formalmente parte della prima squadra dell'Inter, a cui fu assegnato il titolo a posteriori a seguito del notorio caso Calciopoli), potrebbe tentare l'ormai annosa corsa alla Champions League da altri lidi. Lo ha sondato con grande interesse il Paris Saint-Germain, pronto a ripetere l'avventura con una bandiera bianconera, dopo l'anno di Gianluigi Buffon (che invece sembra dirigersi verso il rientro in bianconero), e fa eco ai giganti transalpini il Manchester City di Pep Guardiola, con il Bayern Monaco più defilato. Mentre preme il probabile arrivo del rinnovamento anagrafico in casa Juve, perfettamente incarnato dal classe '99 Matthijs De Ligt, che meno di due mesi fa i bianconeri li ha giustiziati nel doppio match dei quarti, guarda un po', di Champions League. Dunque, Piccolo Grande Matteo, Piccolo Grande Cuore Toro, chiedilo a papà Leonardo: restiamo a Torino o andiamo all'estero?


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