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Museo del Toro, mostra su Giovanni Toschi: “Cairo dovrebbe ascoltare i tifosi”

di Elena Rossin
Fonte: Museo del Toro
Bottari e Toschi

Un grande successo l’inaugurazione, avvenuta ieri pomeriggio, al Museo del Toro della mostra dedicata a Giovanni Toschi, il “Topolino” granata. Oltre al giocatore e a Paolo Bottari, autore del libro a lui dedicato, anche gli ex calciatori Renato Zaccarelli, Alberto Carelli, Silvano Benedetti, Tonino Asta, Giuseppe Pallavicini, il ciclista, due volte vincitore del giro d’Italia, Franco Balmamion, tifoso del Toro, Angelo Marello, noto punto di riferimento dei tifosi, Giorgio Gay, figlio del compianto Piero super tifoso e collezionista granata, Gianni Rattalino, altro granata d’hoc, e due rappresentanti del Museo del Cesena, altra squadra nella quale aveva militato Toschi, ma come di consueto nessuno in rappresentanza del Torino Fc. A fare gli onori di casa Domenico Beccaria, il presidente e Giampaolo Muliari, direttore e curatore delle mostre del Museo.

Toschi osannato e molto applaudito dai presenti che affollavano il Museo ha ricordato le sue gesta e i gol tutti importanti che ha fatto nei due anni al Toro, dal 1971 al ’73: “Ho sempre dato tutto me stesso, non ho segnato solo quel gol al Napoli nel ‘72 o la tripletta in Coppa Coppe l’anno prima al Limerick. Ma dopo quel gol vittoria realizzato al 90esimo al Napoli ero così felice che mi misi a correre, a correre e ancora a correre. Non volevo più fermarmi, intanto tutto il Comunale era diventato una bolgia pazzesca, sembrava una liberazione”. E parlando del Torino attuale Toschi senza mezzi termini ha affermato: “Cairo dovrebbe ascoltare i tifosi”.


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