Rizzitelli rivuole il Fila
Fonte: inmarciaperilfila.com
Anche un bomber del passato recente granata a supporto della causa della Marcia per il Fila, evento tutto granata che si terrà Domenica 19 maggio a Torino. Si tratta di Ruggiero Rizzitelli, ex calciatore di Cesena, Roma, Torino, Bayern Monaco e Piacenza. Per Ruggiero, intervistato da Elena Rossin, è il minimo che il Fila sia riedificato.
Il Filadelfia è stato lo stadio dove ha giocato il Grande Torino e dove poi si è allenata per anni la squadra granata. Da tempo il Fila è stato demolito e i tifosi attendono che sia ricostruito. Tu che nel Toro hai giocato ritieni che debba tornare a essere la casa della squadra e dei tifosi granata?
“Già prima che venissi a Torino si parlava di questo stadio mitico e storico del Grande Torino ed è normale che quando sono venuto a giocare al Torino la prima tappa fosse quella: lo stadio del Grande Toro, dove si è fatta la storia e tutti ricordano e come si può dimenticare. Sono andato a vederlo e mi ha fatto impressione in negativo vedere lo stadio così famoso, la storia del calcio del Torino abbandonato e messo in quelle condizioni, mi ha fatto tristezza, non tanta di più. Più che altro rabbia perché uno stadio del genere con la storia alle spalle abbandonato in quel modo, dove può entrare chiunque e rubare qualunque cosa”.
Tu personalmente a parte la rabbia e la tristezza hai qualche ricordo legato al Filadelfia?
“No, anche perché non ci ho mai giocato, sono andato solo a visitarlo perché i tifosi me ne parlavano. Non da granata, ma da ragazzino e da tifoso. Mi parlavano del Grande Toro e del grande stadio e sono andato a visitarlo perché una volta che ero ha Torino mi sono detto: “Come faccio a non visitarlo con una storia così?” E mi ha fatto quelle impressioni e quella rabbia che mi è rimasta dentro. Già immaginavo la gente che giocava in quello stadio lì e poi vedere una cosa così abbandonata mi ha fatto veramente rabbia. Però, francamente, non ci ho mai giocato, perché anche quando ero ragazzino giocavo da altre parti, non venivo al nord a giocare col Torino e anche nel settore giovanile giocavo nel centro-sud”.
Secondo te è giusto che venga riedificato?
“Ma è il minimo, il minimo anche come ricordo, sarà una bella cosa per i tifosi non solo granata e per chi ama il calcio e la storia. Quando si viene a Torino ci si ricorda del Grande Toro e ultimamente, francamente, non è che il Torino stia facendo grandi cose, quindi è normale che i ricordi vadano sul Grandissimo Toro e su quello che ha fatto e sulla tragedia. Quindi una base per ricordare questi grandi giocatori ci deve essere. Un ricordo è la cosa principale da fare, dirlo sembra una cosa assurda perché quando all’estero ho sentito parlare di questo stadio abbandonato, tutti dicono: “Ma come una cosa del genere così abbandonata senza che nessuno faccia niente?”. Veniamo anche umiliati per queste cose qui”.