Sensounico, a suon di Toro. Concertone finale
Anche noi ci apprestiamo a congedarci dal consueto appuntamento settimanale legato alle partite del Torino. E per farlo abbiamo pensato ad un concertone, stile 1° Maggio a Piazza San Giovanni, dedicando ai protagonisti di questa stagione una canzone.
Gillet: “Another brick in the wall”(Pink Floyd): ancora negli occhi i suoi voli di Palermo e Marassi e molti altri voli che hanno permesso al Torino di essere una delle migliori difese del campionato nella prima parte della stagione.
Darmian-D'Ambrosio: “L'esercito del Surf” (Catherine Spaak): noi siamo i giovani, i giovani, i giovani...e per questo assolutamente positivi nel loro quasi esordio in serie A. Ottime partite che proiettano i due esterni difensivi verso un futuro decisamente roseo..o azzurro. Da confermare ad ogni costo.
Masiello: ”Profondo rosso” (Goblin): stagione assolutamente sottotono (o almeno vogliamo augurarci che non sia il “suo standard” quello visto in questo campionato). Prestazioni alle volte da brivido, soprattutto quando palla al piede puntava la propria porta attorniato dagli attacanti avversari increduli di ciò che stava avvenendo.
Glik: “Bad in to the bone” (George Thorogood): Cattivo nelle ossa il ruvido difensore centrale polacco che ha subito fatto scaldare i cuori dei tifosi con prestazioni eccellenti ed interventi da “Toro” a volte costati il rosso. E' un eroe, l'importante che non gli venga mai in mente di dire che il Toro è casa sua.
Rodriguez: “Eyes of the tiger” (Survivor): arrivato in sordina il pluritatuato pelado ha spesso sostituito Angelo Ogbonna nella difesa del Toro e mai lo ha fatto rimpiangere. Un altro meritevole di conferma che speriamo non si senta troppo a casa sua.
Di Cesare-Caceres-Basha: “Pronti a correre” (Marco Mengoni): utilizzati chi più chi meno (anzi meno del meno), hanno dimostrato una professionalità esemplare, facendosi trovare pronti e cercando di sopperire alla “mancanza di campo” con tanta corsa. Caceres, che potrebbe essere lo spot vivente di una tisana dimagrante, fa venire qualche dubbio per le sue due partite giocate, sull'eccessivo e poco redditizio impiego di Masiello.
Brighi: “Polvere” (Ruggieri): prima non schierato perchè non al top, poi insostituibile, poi nuovamente dimenticato negli spogliatoi per qualche partita. La polvere se l'è anche scrollata di dosso, ma forse è finita negli occhi di qualcuno.
Gazzi:”Muoviti muoviti” (Jovanotti): che non è sicuramente un invito a farlo. Motore del centrocampo sempre in difficoltà numerica, ha cantato e portato la croce... Si scoprirà con un'ecografia la sua peculiarità: è nato con 7 polmoni.
Vives: “Uno su mille”(Morandi): un pallone su mille, una cosa su mille provate riesce in questo campionato decisamente poco consono per il giocatore partenopeo; sempre fuori ruolo, paga più di altri la pochezza dei numeri a centrocampo. Da dimenticare inoltre le sue prestazioni quando neanche lui sapeva se fare l'incontrista o l'ala.
Santana: ”Spalle al muro” (R.Zero): diranno che sei vecchio...eppure nel finale di stagione ha tirato la carretta lui, con prestazioni meravigliose e dribbling degni della serie A. Troppi infortuni, però la sua assenza si è fatta sentire.
Birsa:”Il treno” (Cocciante): quando è entrato ha subito fatto vedere che in serie A ci può stare eccome, arando la fascia e mai limitandosi al compitino. Un bel treno da confermare, sempre che non dica che il Toro è casa sua.
Barreto-Meggiorini-Jonathas: ”La dura legge del gol” (Max Pezzali): è la dura legge del gol, cioè se sei una punta e non segni, non puoi certamente pensare di entrare nel cuore della gente tifosa; non si discutono impegno e quant'altro, ma... meglio il brasiliano piccolo che il suo connazionale grosso e lento e che ha dimostrato che la serie A non è posto per lui.
Menga-Diop-Bakic:”Una terra promessa” (Ramazzotti): promesse che devono essere mantenute.
Stevanovic: “Invisible Man” (Queen): la canzone dice già tutto.
Ed eccoci al gran finale, in cui riserviamo i pezzi migliori per salutarvi col botto.
Cerci:”Sei un mito” (883): grande sorpresa per i più, ha dimostrato di meritarsi la Nazionale ed ha fatto ricordare ai nostalgici un'altra grande ala granata finita in azzurro: Gigi Lentini. Con la speranza che non faccia lo stesso percorso direzione Milano.
Ogbonna:”Svalutation” (Celentano): campionato fatto più di bassi che di alti, con alcuni gesti (scambio affettuoso di maglia con i cugini) al quale ha rimediato col gesto della fascia a Rolando nell'ultima partita. Partente anche lui? Ma la cifra richiesta da Cairo verrà ritoccata al ribasso.
Ventura:”Si può dare di più” (Tozzi-Morandi -Ruggieri): ed alle volte parlare di meno.
Cairo-Petrachi:” Un senso” (VascoRossi): perchè in molte strategie societarie il senso è difficile da trovare. Hanno fatto ammainare una bandiera, hanno comprato giocatori inadatti ma vogliono per il prossimo campionato la parte sinistra... Tempo per riflettere ce n'è ancora... Speriamo che le notti portino consiglio.
Bianchi: ci sarebbero state troppe canzoni da dedicarti caro Capitano...ci hai fatto emozionare per 77 volte, ci hai fatto arrabbiare e piangere con te nei playoff persi quando tra una gomitata e uno “ZioCane” hanno cercato di abbatterti. Sei stato l'unico a metterci la faccia nei momenti in cui forse erano altri che dovevano farlo. Col Catania hai subito l'ultima umiliazione, partendo dalla panchina nella tua serata d'onore e nonostante ciò hai giocato con l'anima, battendoti per un gol che ancora una volta ha fatto esplodere tutto lo stadio. Ed allora caro e umile Capitano (e la C maiuscola è quasi un obbligo) “A te che sei” (Jovanotti)... semplicemente sei. Chi scrive è decisamente più vicino ai quaranta, ma stasera nel vedere le tue lacrime trattenute a stento durante il giro sotto le curve, mi hai fatto tornare ragazzino, quando piangevo anche io per la cessione di Lentini, per i pali di Amsterdam o per l'addio di Martin Vazquez... Tornerai a Torino e sono sicuro che segnerai: esulta, perchè molti di noi lo faranno con te comunque.
Grazie.
Dave dei Sensounico