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Storie da Derby, 4 gol per ricordare la "Farfalla"

di Matteo Maero

Continua la serie di articoli dedicati ai Derby che hanno fatto la storia della stracittadina, nel bene di una o dell'altra sqaudra. Ieri, il match preso in esame è stato quello di novembre 2002, in cui la Juve trionfò 0-4. Oggi, cambiano i tempi ma non cambia il risultato.


È ottobre ed è da poco cominciata la stagione 1967/1968 di Serie A. Nelle prime quattro partite, il Toro ha totalizzato la bellezza di 7 punti, frutto di 3 vittorie e di un pareggio, mentre la Juventus è dietro a 6 punti, con due pareggi e due vittorie. Tuttavia, dopo la sfida contro la Sampdoria, un gravissimo lutto colpisce la compagine granata: Gigi Meroni muore, investito nel bel mezzo di Corso Umberto da un'auto condotta dalla figlio di Vincenzo Lancia, il cui passeggero è colui che sarà il presidente del Torino dei primi 2000, ovvero Attilio Romero. La "Farfalla" era l'ispiratore di un'intera squadra e le sue giocate erano delizie per gli occhi dei tifosi.


Il trauma è grande e l'intera tifoseria granata chiede a gran voce di ricordare Meroni nel miglior modo possibile. Combinazione volle che la partita successiva a quella contro la Samp era il Derby. Il giorno della partita la commemorazione fu toccante: venne posato un mazzo di fiori sulla fascia destra, parte di campo battuta da Meroni e poco prima della partita da un aereo vennero fatti cadere moltissimi garofani granata sul Comunale. Tuttavia, la mestizia del ricordo venne ben presto sostituita dalle urla dei 60.000 tifosi dello stadio torinese. Così avrebbe voluto Gigi.


Tuttavia, in campo c'era anche un orfano, Nestor Combin. Meroni forniva e l'argentino insaccava, molto semplice. Alla vigilia, in molti si chiesero se Combin sarebbe continuato ad essere letale come prima: lui rispose segnando due reti nei primi 7 minuti. Non era solo lui a giocare eccellentemente, tutta la squadra sembrava giocare in maniera perfetta: Puia e Fossati reggevano ottimamente la difesa granata, con Poletti che, nonostante il dolore alle gambe (anche lui fu coinvolto nell'incidente di Meroni) stringeva i denti per onorare al meglio la memoria dell'amico. A centrocampo Moschino e Ferrini non temevano rivali ed in attacco Carelli mandava puntualmente in tilt Bercellino.

Il Torino dominava in lungo ed in largo, e si portò ben presto sullo 0-3. A segnare è di nuovo Combin, che coronava così una splendida tripletta. Ma in campo mancava qualcuno, mancava Gigi. Tuttavia, questa mancanza era solo apparente: Alberto Carelli, 27enne di Locate, porta sulle spalle il numero 7, lo stesso di Meroni. Destino volle che proprio in quella partita il ragazzo segnò il suo primo gol, portando il risultato sullo 0-4, incredibile ma meritatissimo. Fu una marcatura alla "Meroni" e passò ben presto alla storia, in nome della misticità che da sempre avvolge il Torino.


Il Torino vinse e ricordò nel miglior modo possibile l'esterno di Como, strappato troppo presto alla vita terrena.


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