Torino, la curva comincia a dare segni di impazienza
Fonte: Gian Pietro Bossina per TorinoGranata
Terza sconfitta interna per il Toro di Ventura. L’Olimpico, fortino inespugnabile la stagione passata, è diventato terra di conquista. Le incoraggianti prestazioni esterne della squadra continuano così ad essere inficiate dalle ricorrenti battute d’arresto interne.
Anche la partita di ieri, come l’ultima apparizione casalinga contro il Cagliari, è stata pesantemente influenzata da una decisione arbitrale. L’assurda espulsione di Sansone, ha infatti privato la partita di una parità numerica che fino a quel momento aveva reso equilibrata una gara che solo un episodio avrebbe potuto sbloccare. Purtroppo l’episodio è stato nuovamente a sfavore della truppa di Ventura. Prima dell’espulsione dell’attaccante granata, come detto, aveva regnato l’equilibrio con il Toro nettamente padrone del campo, ma incapace come al solito di finalizzare l’azione. Anzi, dopo l’occasione sciupata da Sansone di testa, la palla gol più nitida era stata per la formazione ospite, con il clamoroso errore di Amauri smarcato in area da una azione fulminante di Biabiany. Insomma il pareggio fino all’episodio incriminato era il risultato più giusto e se la partita fosse continuata undici contro undici sarebbe potuta finire in qualsiasi modo. Stupisce un po’ l’analisi di alcuni tesserati granata, Dg compreso, che nel dopo gara hanno posto l’accento sull’ottima prestazione fornita dal Toro nella prima frazione di gara. Ma come è ovvio che sia, ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino.
Mettendo da parte l’analisi tecnica, è giusto sottolineare un altro aspetto. Dalla curva infatti si sono levati cori contro Meggiorini prima e, dopo, contro il Presidente. Se nell’era Ventura questi episodi sono una novità, certo non si può dire che l’ambiente granata sia nuovo a queste situazioni. Partendo dal presupposto che ognuno sia libero di esternare le proprie opinioni credo che il passato insegni che questo genere di contestazioni non siano per nulla produttive. Anzi gli ottimi risultati che il Toro ha conseguito da un anno e mezzo a questa parte, sono in buona dose dovuti alla serenità che mister Ventura ha saputo riportare nell’ambiente. Cominciare ad attaccare società e calciatori alle nona di campionato sembra il modo migliore per finire di nuovo in Serie B. Alcuni giocatori possono sembrare non all’altezza ma per i successi dell’anno scorso meritano rispetto. Quanto ai nuovi arrivi è ovvio che da loro ci si aspetti di più. I soldi investiti dalla società nella sessione estiva non sono stati pochi. Semmai si può sindacare sulla bontà di questi investimenti. Gazzi e non Guido Pizarro, Cerci e non Patito Rodriguez. Non avremo mai la controprova, ma nel frattempo non dare fiducia alle scelte di Ventura sarebbe da pazzi.