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Torino, senti Mondonico: "Non c'è Toro senza Fila"

di Matteo Maero
Fonte: inmarciaperilfila

L'ultimo degli allenatori "da Fila" parla a riguardo della Marcia per il FIla, evento tutto granata che si terrà domenica 19 ammgio a Torino. Stiamo parlando di Emiliano Mondonico, ex calciatore di Rivoltana, Cremonese, Torino, Monza e Atalanta ed ex allenatore di Cremonese, Como, Atalanta, Torino, Napoli, Cosenza, Fiorentina, AlbinoLeffe e Novara. Per Mondonico, intervistato da Elena Rossin, il Filadelfia è la culla del Torino e solo quando sarà riaperto, il Torino potrà rinascere.

Lei il Filadelfia, l’ha visto, l’ha vissuto, l’ha conosciuto

“Io sono stato l’ultimo allenatore che ha allenato la squadra al Filadelfia. L’ultima partita al Filadelfia è stata fatta durante le feste di Natale fra il Torino e il Lucento (squadra di un quartiere della città, ndr), ed è stata l’ultima volta che una partita ufficiale è stata fatta al Fila. Io penso che il Filadelfia sia la culla del Torino e finché non sarà riaperto il Torino non potrà rinascere”.

Sono parole forti queste, rinascere è una parola con un significato molto ampio.

“Rinascere, cioè il Filadelfia è la casa del Toro perciò è chiaro che fino a quando non lo si rifà il Toro non avrà casa e per questo sarà sempre un desaparecido, buttato in giro per chissà dove e non potrà mai essere proprio il Toro che tutti quanti conosciamo. C’è una grande responsabilità di chi veramente vuole che il Toro rinasca in ottime situazioni, deve fare di tutto per far crescere, per ricostruire la casa del Toro, il Filadelfia, altrimenti saremo sempre qui a dire perché, come mai, e non arriveremo mai al nocciolo della questione: ogni squadra deve avere la casa per poter essere sicura di essere importante. Penso che anche i tifosi debbano avere un luogo dove sicuramente si sentono a casa loro”.

Citava prima il suo ricordo dell’ultima partita con il Lucento che è stata disputata al Filadelfia, ma a parte questo ricordo lei sicuramente ne ha tantissimi legati al Fila. Ce n’è uno al quale è particolarmente legato?

“Gli allenamenti con Ferrini, Fossati, Agroppi, Cereser. La neve tirata fuori da noi per poterci allenare, perché il Toro era anche questo: spalare la neve per potersi allenare. Ci sono delle bellissime fotografie nelle quali mi avevano messo sul carrettino che si usava per tirar fuori la neve, io ero il più giovane di quella combriccola. Potrei parlare del posto dove l’anno prima si spogliava Meroni e che era stato dato a me. Potrei parlare delle voci che si sentivano in quello spogliatoio, soprattutto quando arrivavamo all’una o alle due di notte dalle trasferte abbastanza lontane e sembrava sempre che ci fosse una presenza. Tutto ciò era il Filadelfia con il suo spogliatoio, con la scarpiera, con il bar, con i tifosi, con tutto ciò che deve avere una casa nella quale in tanti si sentono a loro agio.