Toro, hasta la revolucion siempre
Fonte: srweb.eu
Dopo una giornata passata in attesa di una non notizia, cioè l’esonero di GDB, la situazione che si profila all’orizzonte ha un non so che di stupefacente: i giocatori sono contro il Mister!
Già solo questo basterebbe per farci urlare De Biasi a vita.
Leggendo qua e la e ascoltando pareri in giro, verrebbe fuori che la squadra a Siena ha inanellato la prestazione pessima che abbiamo visto, con il malcelato fine di silurare l’allenatore: alla faccia dei professionisti, se così fosse, ovvio.
Zaccheroni fu giubilato a Verona-Chievo dopo una prestazione scandalosa, Novellino non era più simpatico, i suoi “metodi da caserma” non erano graditi e allora via con una escalation che dovrebbe far riflettere.
Il Toro di Novellino arrivava da otto risultati utili consecutivi, cinque pareggi e tre vittorie, quando un non Toro scese in campo a Cagliari buscando le classiche tre pere senza mai ribattere colpo. Poi la sconfitta in casa con l’Empoli e altre sconfitte varie (si è vinto solo a Catania con Di Michele), con Novellino che perdeva la testa e si arrabbiava di continuo, Cairo fu praticamente costretto all’esonero rendendosi conto che la situazione che si era creata, avrebbe voluto dire serie B.
Ora per la terza volta consecutiva, leggendo e sentendo quello che si dice in giro, la squadra sta per esonerare il terzo allenatore in tre anni … complimenti.
Ma se così fosse, non è che i nostri cari campioncini stiano un poco esagerando? Non ci sembra che nelle file granata militino palloni d’oro, d’argento o di bronzo, non abbiamo visto facce con la maglia granata alzare trofei ultimamente, non abbiamo assistito a partite “roboanti” negli ultimi anni.
Tra portieri che fanno il dito, fantasisti in crisi esistenziale, punte spuntate, centrocampisti depressi, il Toro è sembrato più la sala d’aspetto di una stazione o un cartone animato se vogliamo essere più carini.
Per carità chi è senza peccato scagli la prima pietra e quindi qualche colpa ce l’avrà anche il mister, che con sei attaccanti più un battitore libero ha cercato un modulo per far convivere la voglia Presidenziale di vincere e la necessità “aziendale” di non perdere.
Con il 4-3-3 si è troppo sbilanciati, con il 4-4-2 manca la spinta sulle fasce, con l’albero di natale non si arriva nemmeno alla befana, insomma ce ne fosse una che va bene ai nostri campioncini, un modulo tattico che li soddisfa, un metodo di allenamento che li metta in forma, un ambiente che li coccoli, tutto gioca contro di loro e la loro “classe” inespressa.
Se questa è la realtà, dalla prossima settimana ci dedicheremo alla Pro Settimo, al LottoGiaveno, all’Alessandria di Jacolino o per non fare torti a nessuno all’Atletico Bilbao.
Se questa è la realtà, ovvio!
Ma visto che quello che si legge e si sente in giro sembra confermare solo questa triste realtà, immaginiamo la felicità di un Presidente che ha speso tutto quello che era nelle possibilità del Toro, ha investito tempo e materia grigia su di un progetto che a livello emozionale, dopo un inizio travolgente, gli ha regalato più amrezza che gioia.
Immaginiamo la gioia di un Mister che sei mesi fa se la godeva in Spagna, coccolato dalla critica e con proposte di prim’ordine davanti, ma che al richiamo del Toro ha fatto un bel sorriso, ringraziato tutti ed è arrivato di corsa perché c’erano i granata da salvare.
Passateci un attimo di nostalgia tipicamente granata … ah se ci fosse in campo il Capitano, quello con la C maiuscola, Giorgio Ferrini, in quanti proverebbero sulle proprie terga il suo numero di scarpe.
Forse da oggi sarebbe meglio lasciare la valigia di Vuitton a casa, mettere in tribuna chi “pianta casino” e mettersi a correre per fermarsi solo quando il campionato è finito e poi … chi proprio non si trova bene in questa valle di lacrime, potrà andare al West Ham, allo Shaktar Donetsk o nelle isole Far Oer ad illuminare con la propria classe stadi più consoni alle proprie capacità.
Ma provare a giocare a palla ogni tanto?
GMC