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Toro, mercato da otto... se resta Cerci

di Marina Beccuti
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile

Dire che il mercato del Toro è in sostanza chiuso, non è un errore, Petrachi ha lavorato bene, consegnando a Ventura un gruppo quasi completo per il primo impegno della stagione. Sono arrivati tanti giocatori, qualcun altro è pronto a vestirsi di granata, vedi Sanchez Mino, altri invece dovranno accasarsi altrove per trovare spazio, ma sono dettagli, perché il Toro è già bello e fatto.

Arrivato Avramov e recuperato Gillet, con Gomis che dovrebbe andare via in prestito, per affinare ulteriormente le sue doti, per il ruolo di portiere titolare Ventura potrebbe anche scegliere ad occhi chiusi, e trovare l’uomo giusto per la porta granata. In difesa gli innesti di Gastòn Silva, di Pontus Jansson, di Bruno Peres (ancora qualche difficoltà per il tesseramento), e l’esperienza di Molinaro, garantiscono validi sostituti a quelli che dovrebbero essere i titolari. Notevole il passo avanti fatto a centrocampo, con Benassi, Nocerino e Rubén Pérez, ma anche lo stesso Mino, pronti a garantire quella vitalità e quella fantasia che onestamente mancava. L’attacco, perso Immobile, e non è cosa di poco conto, ha trovato in Quagliarella e Martinez nuova linfa, con Cerci che però resta il diamante più lucente del reparto offensivo. Alla fine esce fuori un buon Toro, che può giocarsi le sue carte contro qualsiasi compagine della massima serie, e puntare magari, a migliorare l’ottima classifica della precedente stagione. Voto al mercato, otto pieno. Tutto finito, quindi, tutto fatto.

Tutt’altro, le possibilità che Cerci lasci il Torino sono ancora piuttosto alte, le offerte non mancano, come ha ribadito lo stesso Cairo, anche se si è affrettato ad aggiungere, che, questo non significa che sia venduto a priori. Per quanto attiene poi a Darmian, altro pezzo pregiato dei granata, difficile vederlo partire, anche di fronte ad un’offerta importante, ma se l’offerta fosse più che importante, o se volete anche sproporzionata, tante sicurezze andrebbero riviste.

Ma il fulcro del mercato resta Cerci, non c’è il minimo dubbio, senza di lui, il voto al mercato dei granata sarebbe sensibilmente più basso, superiore alla sufficienza, ma nulla di più, anche perché i nomi che circolano degli eventuali sostituti, oltre a non accendere minimamente la mia fantasia, potrei anche sbagliare è ovvio, obbligherebbero Ventura a cambiare modulo e persino idea di gioco. Vero che tanti nomi alla fine fanno anche sognare, vero, meglio verissimo, che Cerci ed Immobile hanno realizzato 35 dei 58 gol fatti dal Toro nella passata stagione. Fare finta che siano facilmente sostituibili è un esercizio che non mi appartiene, e che trovo anche poco proficuo per i granata.

Si può, forse anche a ragione, sperare che Quagliarella ripeta l’ottima stagione 2006-2007 con 13 gol, che Martinez si avvicini molto alla doppia cifra, che Barreto faccia meglio delle due ultime stagioni, 27 presenze e 3 gol, e che Larrondo giochi e segni molto di più. L’unica certezza che ho, e che Cerci continuerà a fare il Cerci, e che nella peggiore delle ipotesi faccia meglio della stagione 2012-2013, perché Alessio ha trovato nel Toro una dimensione importante, da uomo squadra, non uno dei tanti, ma il primo di tanti.

Senza Cerci, il Toro sarebbe sinceramente più povero, più ricco solo economicamente, ma depauperato tecnicamente, tatticamente, caratterialmente, e persino dal punto di vista rappresentativo. Se parte Cerci deve arrivare un giocatore importante, sia ben chiaro, e di questi tempi trovarne uno a prezzi accessibili per il nostro campionato è in concreto impossibile.

Intanto giovedì a Stoccolma vedremo il Toro senza Cerci e Darmian, contro un avversario non certamente irresistibile, ma la squadra di Ventura dovrà farci vedere come potrebbe essere il Toro senza l’ala di Velletri, un primo passo nell’attesa di prove più corroboranti.


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