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A tu per tu ... con lo Scudetto

di Raffaella Bon

Un romanista, Carlo Mazzone, ed un interista, Sandro Mazzola, commentano la volata Scudetto prima di questi novanta minuti che decreteranno la squadra Campione d'Italia.

Chi vincerà lo Scudetto?
Mazzone: "Spero Roma".
Mazzola: "Dico Inter, è anche in vantaggio".

Si aspettava un finale così?
Mazzone: "Era nell'aria che le due squadre avrebbero lottato fino in fondo. Erano due squadre molto determinate, di ottimo valore tecnico e magari la Roma ha avuto qualche incidente di percorso, come a Cagliari o la sconfitta con la Sampdoria".
Mazzola: "Credo sia un bel finale per il calcio. Quando si decide all'ultima gara un campionato vuol dire che è stato appassionante, poi chiaramente c'è ancora la sfida per la Champions fra Sampdoria e Palermo".

Il finale è merito della Roma o demerito dell'Inter?
Mazzone: "Penso merito di tutte e due. E' stata una competizione fra due ottime squadre, completamente differenti nell'interpretazione del gioco. L'Inter gioca un calcio tecnico e fisico, mentre la Roma è meno fisica, ma veloce".
Mazzola: "Direi un po' tutte e due le cose. Sicuramente merito della Roma e l'Inter, con un certo margine di vantaggio, probabilmente ha fatto una programmazione pensando alla coppa".

Molti dicono che Mourinho applica un gioco alla Herrera. Effettivamente è così?
Mazzone: "Helenio interpretava il gioco molto bene e altrettanto ha fatto Mourinho. Anche a quei tempi c'erano giocatori importantissimi".
Mazzola: "Sono stato il primo a dirlo l'anno scorso, quando nessuno se ne era accorto, ma forse anche perché in pochi hanno visto Herrera allenare. Lo ricorda molto nel modo di allenare e anche nel rapporto coi media".

Quest'Inter, però, è più straniera della Roma
Mazzone: "Senz'altro, non possiamo dire che quest'Inter vince il campionato degli italiani. Il calcio, comunque, adesso è questo e va preso com'è".
Mazzola: "Non possiamo adagiarci su questo, molti di questi sono figli di italiani emigrati in Argentina ad esempio".

Chi sono stati i protagonisti della stagione?
Mazzone: "All'Inter penso Sneijder e alla Roma Totti, malgrado le sue assenze".
Mazzola: "Dell'Inter mi viene da dire il gruppo, poi Milito ha fatto tanti gol. Nella Roma direi che De Rossi è sempre determinante, ma anche Perrotta e i due difensori centrali".

Pensa che Mourinho e Ranieri rimarranno?
Mazzone: "Io penso che resteranno entrambi".
Mazzola: "Nel calcio può succedere di tutto, ma penso rimarranno".

Lo Scudetto sarà merito di Mourinho o Ranieri a seconda di chi vincerà?
Mazzone: "Rincorrere penso sia più difficile che fare il ritmo in testa. Fare come ha fatto la Roma, partendo da tanti punti di svantaggio, è una cosa importante ed i meriti di Ranieri sono tanti".
Mazzola: "Quando si vince un campionato di 38 giornate vuol dire che c'è stato un lavoro di società, allenatore e gruppo. Questo vale per Inter e Roma. L'allenatore può avere una percentuale maggiore, ma non è mai il solo artefice".

Si ricorda un finale così palpitante di campionato in passato?
Mazzone: "Negli ultimi anni non credo ci sia stato un campionato così competitivo fino in fondo con più squadre".
Mazzola: "Mi ricordo un campionato vinto dall'Inter con il Torino all'ultima giornata mentre il Milan giocava col Cagliari. Fra noi e loro c'era un punto di differenza e a quel tempo non si sapevano i risultati. A poco dalla fine perdevamo 2-1, ci fu un rigore per noi che io dovevo calciare e c'era un silenzio drammatico a San Siro. Io ero un po' teso e fu un grande il capitano, Picchi, che mi chiese se doveva pulirmi le scarpe per fare gol. Questo mi sbloccò un po' psicologicamente, feci gol e fu Scudetto".

Si aspetta qualche sorpresa da Chievo e Siena?
Mazzone: "Può succedere, nel calcio non vince sempre il più bravo. Il bello di questo sport è il risultato che non è mai scontato, basti pensare al Perugia-Juventus quando io allenavo gli umbri. Poi c'è stato un Roma-Lecce che costò lo Scudetto ai capitolini".
Mazzola: "Credo che cercheranno di fare la sorpresa, il campionato è bello anche per questo, ma dipende tutto dalle due davanti. Se rimangono concentrate hanno un organico di qualità superiore".

Oriali ha detto che Mezzaroma ha sbagliato facendo polemica. Lei cosa ne pensa?
Mazzone: "Mezzaroma ha difeso l'eventuale prestazione non ottima della sua squadra. Mi è sembrato giusto che sottolineasse a stampa e tifosi la partecipazione totale sotto il profilo dell'impegno. In Italia, ad ogni sconfitta, siamo molto maligni".
Mazzola: "Queste cose spesso sono successe. Io penso che alla fine vadano in campo 11 contro 11 e il resto non conta".

Il nervosismo potrà essere un fattore in questo finale?
Mazzone: "Anche se non è scoppiata del tutto la Primavera, la temperatura sarà calda sotto tutti i punti di vista. La posta in palio è altissima e mi auguro che non succedano incidenti. Spero in una partita leale dove si impegnano entrambe le squadre, senza regali e concessioni. Bisogna dare sempre una credibilità e un'immagine al nostro calcio".
Mazzola: "All'inizio sì, ma in campo passa tutto e pensi a giocare".

L'altra notizia importante è l'addio al Milan di Leonardo. Cosa ne pensa?
Mazzone: "Ho detto altre volte che, per me, l'esperienza è un pregio e non un difetto. Se fossi io un presidente di una squadra di un certo livello non prenderei mai esordienti, ma prenderei qualcuno che ha fatto la gavetta, ha fatto esperienza ed ha dimostrato qualcosa. A me, che mi considero il decano degli allenatori, fa piacere che questi giovani si propongano, ma un minimo di gavetta dovrebbero farla. Per me sia lui che Ferrara sono stati grandi professionisti, sono arrivati con entusiasmo, ma fare l'allenatore non è molto facile".
Mazzola: "Lo sapevamo da un po' e mi dispiace che non farà più l'allenatore per un po'. Col materiale a disposizione ha fatto bene ed è anche una persona che mi piace".