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Addio Paolo Rossi – Cori, lacrime e il saluto dei compagni e della gente

di Elena Rossin
Fonte: Tmw e Ansa
Paolo Rossi

Cori, lacrime e l’affetto di ex compagni e della gente per dare l’ultimo saluto a Paolo Rossi. Il feretro, accompagnato dai suoi compagni di Nazionale, è arrivato al Duomo di Vicenza, dove si sta svolgendo il funerale di Pablito. Tanti amici, tanti compagni di squadra e di Nazionale, per accompagnare Paolo nel suo ultimo viaggio. Un breve striscione “Rossi gol", appeso su un balcone dell'edificio di fronte all'ingresso della Cattedrale di Santa Maria Annunciata, l'applauso della gente e cori che scandivano il suo nome hanno accolto il feretro del Campione del Mondo. Il presidente della Figc, Gravina, ha deposto una maglia azzurra della nazionale italiana con il n.20 sul feretro di Rossi, davanti all'altare del Duomo di Vicenza prima che iniziasse la cerimonia funebre.

Fulvio Collovati, amico e compagno di Nazionale di Paolo Rossi, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti davanti al Duomo di Vicenza, dove fra pochi minuti ci saranno i funerali di Paolo Rossi. Queste le sue parole raccolte da TMW: "Non riesco ancora a crederci. Fino ad un mese e mezzo fa lo sentivo spesso in chat, poi ha iniziato a non rispondere ed ho capito che c'era qualcosa che non andava. Se ne è andato con dignità, voleva essere il Paolo Rossi che ho sempre visto, sempre sorridente. Noi siamo andati al Mondiale come l'armata brancaleone, Paolo arrivò dopo due anni di inattività. Era deriso da tutti, il suo riscatto e la sua rivincita hanno coinciso con la nostra rivincita. Io se sono campione del mondo lo devo a lui. Come facciamo a dimenticarlo? Quando è arrivato il messaggio di Federica mi si è spezzato il cuore. Era un amico, un fratello. Un ragazzo solare, di una semplicità disarmante. Ho subito tranquillizzato Federica, come si fa dimenticare Paolo?".

Alessandro Altobelli - Prima del funerale di Paolo Rossi, ai microfoni di TMW è intervenuto Alessandro Altobelli che ha ricordato così l'ex azzurro scomparso alcuni giorni fa: "Avevamo capito che c'era qualcosa che non andava bene. Abbiamo cercato in tutti in modo di avvicinarlo, di chiamarlo ma non c'è stato niente da fare. Non ci ha voluto coinvolgere nella sua malattia, nel suo dolore. Paolo Rossi ci ha coinvolto solo nelle soddisfazioni che ci ha dato quando giocava a calcio e soprattutto quel periodo della Nazionale quando abbiamo vinto quel campionato del mondo grazie ai suoi gol. Anche lì c'è stato un momento no, dove le prime quattro partita ha fatto fatica ma noi lo abbiamo aiutato, avevamo capito la situazione e il suo stato d'animo quale erano, lo abbiamo aiutato fino al punto di riportarlo quello che era per tutti gli italiani e per tutti, aveva bisogno di fiducia, di sentire vicino a sè gente amica che lo consigliava per il bene e infatti dopo il primo gol si è sbloccato ed è tornato il Paolo Rossi che tutti conoscevamo, e lì abbiamo fatto il nostro dovere perché eravamo lì. Questa volta non c'eravamo, non potevamo fare niente, siamo stati lontani e forse aveva bisogno magari di essere non protetto, ma avere vicinanza".

Paolo Maldini – Anche Maldini prima del funerale di Paolo Rossi è intervenuto ai microfoni di TMW e ha ricordato così il compianto eroe azzurro: "Non mi aspettavo della malattia, i ricordi sono tanti, sono legati alla mia infanzia, ero un quattordicenne quando ci ha fatto vincere il Mondiale, è stato un mio compagno quando avevo 17anni, mi ha accompagnato tante volte anche a casa, perché non avevo la patente e mi portava a casa dandomi un sacco di consigli".

Beppe Galderisi – Sempre ai microfoni di TMW è intervenuto Beppe Galderisi che ha ricordato il compagno ai tempi della Juventus e rispondendo alla domanda Ci racconti un aneddoto di Paolo che lo lega a lui ha detto: "Ve ne posso raccontare tantissimi. Io l'ho seguito come un'ombra, da quando giocava avevo la sua figurina, quando poi me lo sono trovato a Torino, nel periodo difficile della sua vita, l'ho seguito in nazionale, in un percorso di carriera... Io volevo essere Paolo Rossi, tutti volevano essere Paolo Rossi ma io aveva una fortuna: lo avevo vicino, molto vicino e gli insegnamenti sono stati normali perché la semplicità e gli atteggiamenti che aveva, il modo di vivere, era talmente pulito, bello, che adesso me li ritrovo tutti. Mi mancheranno i suoi occhi, il suo sorriso, la sua umiltà, che cercherò di portare con me per sempre e trasmetterò, visto che faccio l'allenatore, ai nuovi giovani, per far capire chi era Paolo Rossi, chi era quella generazione".

Antonio Cabrini - "Ho perso non solo un amico, ma un fratello. Quante emozioni abbiamo condiviso. Hanno stravolto la nostra vita. Siamo stati parte di un gruppo, di 'quel gruppo'". Antonio Cabrini commosso ha salutato Paolo Rossi, suo ex compagno di nazionale e nella Juventus, durante il funerale. "Pensavo che avremmo camminato insieme ancora a lungo. Già mi manchi, mi mancano i tuoi scherzi, le tue parole di conforto, le nostre liti ed il tuo sorriso - ha proseguito - Sono quelli come te che rendono bella l'amicizia. Non ti lascerò andare. Sarai sempre dentro di me, ti prometto di stare vicino a Federica ed ai tuoi figli, ma tu resta vicino a me".


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