AG. BRIGHI: "Spalletti ha sempre creduto in lui"
di Raffaella Bon
Fonte: di Raffaella Bon per romagiallorossa
Fonte: di Raffaella Bon per romagiallorossa
Matteo Brighi, non è una scoperta degli ultimi tempi, forse si è rivelato un giocatore importante, perché ha trovato spazio in una grande società come la Roma. A confermarlo lo stesso procuratore ai nostri microfoni Vanni Puzzolo.
Come si spiega il bel momento di Brighi?
“Il mio assistito è stato bravo a farsi trovar pronto nel momento in cui alla Roma le cose non stavano girando per il verso giusto. L’obbiettivo di diventare titolare nella Roma l’ha sempre avuto è forse arrivato prima il momento di quanto si pensasse. Ma questo grazie alle disgrazie della Roma”
.
Ma quest’estate il giocatore è stato molto vicino ad andare via?
“Si ma non è del tutto vero, la Roma non ha mai manifestato l’idea di darlo via, era una nostra scelta. Sarebbe stato penalizzante per lui stare ancora un anno senza giocare.Matteo è stato molto vicino ad andare al Torino, ma la Roma non l’ha liberato perché Spalletti ha sempre creduto in lui”.
Come ha vissuto Matteo questo momento?
“Sai Matteo è un ragazzo molto equlibrato, Il caso di Brighi dimostra che chi lavora seriamente e con professionalità viene sempre premiato. Anche ora è rimasto molto con i piedi per terra. Sai il calcio è questo uan volta viene considerato una schiappa e il giorno dopo sei considerato un fuoriclasse. È per fortuna Brighi è una persona equilibrata in un modo che non lo è”.
Cosa è successo quindi?
”Ha avuto la fortuna di trovare spazio in una grande squadra e segnare in Champions, non è come segnare nel Chievo e nel Brescia, con tutto rispetto per queste due sq2uadre, dove lui si è trovato benissimo. La Champions ed il gol hanno solo dimostrato a tutti chi è Matteo Brighi, per questo gli sono state dedicati titoli importanti sui maggiori quotidiani sportivi”.
Ora si pensa alla nazionale?
“Non sono d'accordo con chi sostiene che bastano tre gare fatte bene per ricevere la convocazione in azzurro. Non rivendichiamo nulla e lasciamo che Lippi lavori tranquillamente. Qualora Matteo dimostrerà nel corso del tempo di essere continuo, sono certo che potrà raccogliere il frutto del suo lavoro. Non dobbiamo insegnare a Lippi il suo mestiere”.
Su questo Brighi la pensa come lei?
“Si nello stesso identico modo, infatti lui parla sempre a bassa voce”.
Ma proprio l’umiltà e la modestia lo hanno fatto arrivare dove è arrivato?
“Delle volte l’umiltà e la modestia sono penalizzanti nel nostro lavoro, ma forse la sua serietà e professionalità sono state l’artefice del suo successo”.
Brighi uguale a Lampard?
“Questo per ora no, Lampard è un fenomeno, ma fino ad adesso Matteo era stato considerato un mediano dai piedi scarsi E’ un centrocampista alla Lampard, senza far paragoni scomodi, perché sa inserirsi con i tempi giusti, ha corsa e gamba e non può essere considerato come un mediano vecchi tempi. Per questo credo che non possa essere considerato il vice di De Rossi”.
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