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AIC, Tardelli lancia la pietra e scrive una lettera assai dura sui bilanci dell'Assocalciatori

di Marina Beccuti

Scoppia una battaglia all'AIC, ad opera di uno dei più seri candidati alla carica di presidente, oggi gestita da Damiano Tommasi, ovvero Marco Tardelli. L'ex giocatore della Juve e allenatore dell'Inter ha scritto una lettera piuttosto dura contro l'attuale management, accusato di spendere troppi soldi e di avere troppi dirigenti al suo interno.

Così è stata resa nota la lettera, spedita a giocatori e all'associazione stessa, dall'Adnkronos.

In pratica Tardelli chiede: "di poter entrare in possesso, al più presto, del nuovo bilancio di gestione 2019 unitamente alla possibilità di un incontro con i professionisti Aic incaricati di redigere i bilanci per avere un quadro più completo riferito all’esercizio 2018 e, in particolare, alcuni chiarimenti su voci di spesa di incerta comprensione". Inoltre il campione del mondo '82 vuole: "l’elenco di tutti i dipendenti e collaboratori con le relative funzioni essendo apparso il numero degli stessi eccessivo (circa 60)".

Tardelli si scaglia anche contro alcuni compensi: "in un momento, come questo, a causa del coronavirus, in cui da più parti giungono richieste di azioni di sacrificio e responsabilità.

Proseguendo, l'ex giocatore ha anche fatto altri riferimenti: "Aic Service è di fatto la cassaforte di Aic. Una società che è stata creata per gestire l’attività promo-pubblicitaria attinente l’utilizzazione del diritto di immagine dei calciatori professionisti e di gestione e sfruttamento del marchio Aic. Se nasce con questo scopo non si capisce perché Aic Service incassa solo una parte del contratto Panini che è gestito totalmente e “inspiegabilmente” dalla Lega di A, dopo una quarantennale gestione diretta di AIC. Contratto che per altro scadrà nel 2024. Quali sono stati i motivi per i quali si è deciso di far gestire il contratto alla lega di serie A? Nel 2018 Aic Service Srl ha in cassa disponibilità liquide (depositi bancari) pari a 5,6 milioni di euro, erano 7,3 nel 2017. Per l’anno 2019 quale è la cifra in cassa disponibile? Come mai la disponibilità liquida è diminuita tra il 2017 e il 2018?".

Ma Tardelli si scaglia anche contro i costi del Cda: "Dal bilancio 2018 risulta che il costo per il Consiglio di Amministrazione, composto da Presidente, 3 Amministratori Delegati e 4 Consiglieri è stato pari a euro 632.000, contro i 477.000 del 2017".

Insomma Tardelli ha fatto molte considerazioni che certamente non piaceranno all'attuale dirigenza dell'Aic e si attendono le ovvie risposte, anche da parte del vice presidente Umberto Calcagno, tirato in ballo per questioni parentela, in quanto Tardelli ha richiesto anche "una lista delle persone impiegate, a vario titolo, nella sede di Vicenza. Per capire, se siano state assunte persone con vincoli di parentela o quant’altro, da Aic o da altre componenti a lei riconducibili". Alessandro Calcagno, fratello di Umberto, farebbe parte dell'ufficio legale dell'Aic.