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AIC, Tommasi: "Per ricominciare bisognerà trovare un protocollo specifico"

di Marina Beccuti

Damiano Tommasi, presidente dell'Aic, ha parlato a Sky Sport della voglia di ripresa della serie A, soprattutto da parte della Lega.

"Non è l'organo che decide se si riprende a giocare ma è una posizione che conoscevamo già, si andrà oltre il 30 giugno come stabilito da UEFA e FIFA, noi siamo concentrati a parte del protocollo per gli sport di squadra. Vediamo se si riuscirà a ripartire con un protocollo di ripartenza con allenamenti individuali per atleti di sport di squadra".

L'Emilia ha deciso di aprire i centri sportivi per degli allenamenti individuali, ma c'è troppa discrepanza di decisione da regione a regione: "È la particolarità del nostro movimento: la disparità di trattamento tra atleti individuali e di squadra e stiamo cercando di approntare il protocollo che oggi non è previsto, questo per tutti i giocatori, anche per quelli di categoria inferiore. I tifosi sono quelli di una stagione che può essere fermata, c'è il tempo per ragionare, quelli di riapertura su sport individuali e altri sono piccoli step che anche nel calcio vorremmo".

C'è anche la possibilità che qualche società apra agli allenamenti individuali i suoi centri sportivi: "È una delle possibilità, ci sono alcune società che apriranno il centro e lasceranno i campi col libero accesso. Il tema della responsabilità è focale, oggi siamo concentrati ad ottenere questo. Un contatto tra federazione e comitato scientifico non ci sarà fino a lunedì da quello che ho capito".

Quali paure possono incontrare i calciatori a riprendere la stagione? "Una che riguarda il movimento, che riguarda la sostenibilità e la chiusura dei campionati pone tanti interrogativi visto che tante squadre mettono in dubbio la ripresa come azienda. Dall'altra una paura che riguarda la sicurezza sul posto di lavoro, dell'attività, ci sono parecchi calciatori che hanno una sensibilità diversa rispetto ad altre regioni".


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