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Andreini: "Non potevo perdere l'opportunità del Torino"

di Marina Beccuti

Il nuovo team manager del Torino, Alessandro Andreini, ha rilasciato un'intervista al Resto del Carlino per parlare della sua nuova avventura al Torino e l'addio alla Spal.

Sul fatto di aver scelto il Torino, lasciando la Spal, ha sottolineato: "Dopo nove anni di militanza molte cose sono cambiate, sono state fatte delle scelte ed essendo in scadenza di contratto, e avendo negli ultimi anni affrontato situazioni complesse, avevo deciso di fermarmi, concludendo il contratto. La mia scelta era quella di tornare a Lucca con la mia famiglia".

Ma è arrivata la chiamata del Toro: "Sì, è arrivata la proposta del Torino. A quel punto, dopo essermi confrontato con mia moglie, ho deciso di accettare, anche perché stiamo parlando di una quadra di serie A e di un pezzo di storia del calcio. Non potevo perdere questa opportunità".

Davide Vagnati lo stava corteggiando da tempo, quindi è lui ad averlo convinto: "E’ la figura che mi ha permesso di arrivare a Ferrara. Anni fa avevamo fatto assieme un corso per diventare direttore sportivo e, da quell’esperienza, sono nate stima e amicizia. Nel 2015 mi ha chiamato a Ferrara proponendomi come figura di raccordo tra squadra e società. Io venivo dal fallimento societario del Varese, ero libero e accettai di incontrare lui e Mattioli. In quel momento è nato un rapporto durato nove anni ricchi di gioie".

Anfreini conosce anche bene la storia granata: "A Torino vado in una realtà altrettanto storica, che milita in seria A, legata a Ferrara dalla figura di Rubens Fadini, morto nella tragedia di Superga".

Andreini ha un soprannome che è quasi una premonizione, Toro, classe 1974, per nove anni è stato team manager della Spal.


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