"Atalanta, il Toro è da battere", parola di Taibi
Fonte: tuttoatalanta/eco di bergamo
A Modena ho visto una gran bella Atalanta, ma ora serve una prova di forza con Torino e Novara». Massimo Taibi è proiettato al futuro: in attesa di una chiamata da Gigi Cagni (il tecnico bresciano lo vuole nel suo staff non appena troverà una squadra), intanto fa l'opinionista in tv per Sportitalia e il d.g. alla Rubierese, Eccellenza emiliana. Sabato era al Braglia a vedere Sassuolo-Atalanta.
La bilancia dove pende: più Atalanta o troppo poco Sassuolo?
«Alt, io dico più meriti dell'Atalanta. Perché è arrivata qui e non aveva 15 punti, dunque non era nemmeno lei nelle condizioni ideali. È vero che il Sassuolo in questo momento è in difficoltà, ma in trasferta non è facile vincere nemmeno contro una Primavera».
Quindi che Atalanta ha visto?
«Una squadra organizzata, motivata, con voglia di vincere. E ha dominato in tutto. L'unico appunto che posso farle è che deve essere più cinica. L'Atalanta doveva trovare il colpo del ko nel primo tempo, perché anche sul 2-0 il Sassuolo poteva riaprire la partita. Meno male che Consigli ha fatto due grandi parate».
Da portiere a portiere, come l'ha ritrovato?
«L'ho visto sempre padrone delle sue intenzioni, sempre tranquillo. Ha fatto 2-3 uscite nel momento giusto, mi ha impressionato la sua serenità».
Un portiere ritrovato dopo la passata stagione in cui era stato messo in discussione?
«Bergamo è una piazza che ti dà e ti toglie tanto, lui pur essendo giovane sta reagendo alla grande. Quei due interventi vogliono dire tanto, non solo per l'esito della partita: ogni parata ti fa aumentare la convinzione».
Da portiere, qual è stata la parata più difficile?
«La seconda, sul colpo di testa di Bruno, per il riflesso e la reattività che ha avuto. È importante che l'Atalanta lo abbia ritrovato perché un portiere così ti può garantire 7-8 punti in più in un campionato. E Consigli ne ha già portato qualcuno. Me lo ricordo quando era giovane e già si allenava con me: si parlava già di un piccolo Zenga e forse questo l'ha condizionato, ma secondo me doveva solo mettere su qualche muscolo. Ora mi è sembrato migliorato anche in questo. Ha 23 anni ed è in grande crescita, con Coccia come preparatore può solo migliorare».
E Doni invece come l'ha ritrovato?
«Eccezionale, per lui il tempo non passa mai. Se va avanti così, gioca fino a 40 anni».
Bellini a destra?
«È intelligente e duttile, può farlo. Ma il miglior Bellini è a sinistra».
Torniamo all'Atalanta, dopo il Sassuolo la strada è in discesa?
«È stata una vittoria importante, ma ora bisogna dare un seguito. Serve continuità e serve subito».
Peccato che il calendario proponga Torino e Novara, due avversari non certo morbidi.
«Sarà una grande prova di maturità per dare una prova di forza. Ma come minimo servirebbero quattro punti: battere il Torino in casa e poi uscire indenni dal campo del Novara dove fare punti è difficilissimo».
Da doppio ex provi a giocare in anticipo Atalanta-Torino.
«Il Torino a differenza dell'Atalanta ha problemi di ambiente, Cairo è sempre contestato. Però non ha 2 punti in classifica. Non sarà un grandissimo Torino, ma resta un brutto cliente. L'Atalanta deve stare attenta a non voler vincerla subito perché Iunco e Bianchi negli spazi sono pericolosi. Però ho notato una cosa del Torino: anche quando vince, soffre sempre nell'ultimo quarto d'ora e per me è dovuto più a una condizione mentale che fisica. E per l'Atalanta vincere ancora sarebbe troppo important