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Bari, il d.g. Garzelli: "Siamo stati truffati dai calciatori, li denunceremo"

di Riccardo Billia

Non può che emergere rabbia e rammarico dal commento a RadioSportiva del direttore generale del Bari, Claudio Garzelli, dopo aver appreso della vicenda del calcioscommesse che ha portato a numerosi arresti ed indagati: "Questi provvedimenti, per i quali cui umanamente posso essere dispiaciuto, non modificano in nessun modo lo scenario che si è creato intorno alla nostra società: abbiamo assunto una posizione molto decisa e forse siamo stati i primi a ipotizzare un reato di truffa nei nostri confronti da parte di tutte quelle persone che hanno gravitato intorno ai nostri calciatori. Abbiamo chiesto il permesso alla federcalcio di denunciare per truffa anche alcuni calciatori, e questo non fa altro che confermare la nostra posizione di parte offesa. E´ una posizione condivisa anche nell´ultimo congresso Uefa, che pensava di rivisitare il concetto di responsabilità oggettiva".

Il dirigente dei pugliesi parla di quanto accadde lo scorso anno, con i galletti ormai retrocessi: "Chi sa di calcio sa che in una squadra che è già retrocessa a febbraio l´atteggiamento e la determinazione calano. Le tensioni erano forti, ma questa è una situazione assolutamente comune quando ci sono questi risultati, quindi andare a pensare che dietro ogni risultato negativo ci possa essere un´organizzazione non è possibile".

Un pensiero è rivolto da Garzelli alla situazione attuale del Bari: " I problemi di quest´anno sono proprio figli delle alte retribuzioni dei nostri calciatori. Nel momento in cui i calciatori avrebbero commesso questi atti avevano preso tutto quello che dovevano avere: a febbraio avevano ricevuto tutti i compensi regolari e tutti i premi della salvezza dell´anno precedente".

L'ultima riflessione è riferita alla responsabilità oggettiva delle società: "Ci si sta cominciando a chiedere fino a che punto la responsabilità oggettiva sia utile e giusta quando le società sono truffate dai propri giocatori. Il concetto di truffa si attaglia bene a chi ci inganna dopo essersi battuto le mani sul petto. Le società di calcio non possono pagare due volte, noi siamo retrocessi e abbiamo già pagato tantissimo in termini economici per l´attività fraudolenta dei nostri calciatori".


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