Bari, il ds Angelozzi: "Masiello e Parisi non presero bene la cacciata di Iacovelli"
Continuano ad emergere fatti e dichiarazioni sul calcioscommesse. L'ultima proviene da Bari, per bocca del diesse della squadra pugliese, Guido Angelozzi che, attraverso un'intervista alla Gazzetta dello Sport, dice la sua versione sul caso Iacovelli-Masiello: "Sono arrivato in questa società a maggio del 2010 e in ogni club dove ho lavorato ho subito approntato un regolamento a cui si dovevano attenere tutti i tesserati. E cosi ho fatto anche a Bari. Due giorni dopo la fine del ritiro estivo dello scorso anno, sono andato al campo di gioco e ho visto questo signore che gironzolava davanti allo spogliatoio. Gli ho chiesto chi era e mi ha risposto che era un amico dei calciatori. Io ho chiamato il team manager e gli ho ordinato di buttarlo fuori. Tra l’altro, anche il giorno prima ho visto una persona sospetta di cui non conoscevo l’identità. Mi ha detto che era un carabiniere in borghese e io ho chiesto di mandare via anche lui. Dopo qualche giorno Iacovelli si è ripresentato davanti allo spogliatoio. Al che mi sono molto arrabbiato e l’ho mandato via di nuovo, minacciando il custode di licenziarlo se l’avesse fatto rientrare un altra volta. A questo punto, Andrea Masiello e Alessandro Parisi sono andati in società a lamentarsi, ma siccome ero io il direttore sportivo, avevo tutto il diritto di far rispettare quel regolamento".