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Benedetti: "L'Inter capita una volta nella vita"

di Giulia Borletto

E' stato un addio un pò movimentato quello del giovane Simone Benedetti al Torino. I tifosi sono ancora increduli perchè in lui rivedevano la vecchia scuola Toro che nel pessato ha saputo sfornare calciatori di grande successo. Poteva dire di no all'Inter? Anche andando a giocare in Primavera, voleva dire comunque avere una possibilità su 100 di andare in panchina a San Siro all'occorrenza: come biasimare un ragazzo di neanche 20 anni. Toronews l'ha intervistato, proprio per sapere quali sono le sue attuali sensazioni. " L’Inter era un treno che proprio non potevo perdere. Capita una volta sola nella vita un’occasione del genere, ho firmato un quinquennale (anche con il Torino, altrimenti la comproprietà non si sarebbe potuta fare, ndr) e ho appena svolto le visite mediche. Da domani comincio, mi sembra incredibile: a un certo punto sembrava che non se ne facesse più nulla, e invece eccomi nerazzurro".

Sono parole ricche di emozione, che lui stesso ammette: "Credo che i tifosi del Toro capiranno. Io so che non tutti possano essere contenti del mio addio, ma devono cercare di capirmi. L’Inter era davvero troppo importante. Poi a Torino probabilmente sarei stato il quarto o il quinto difensore centrale. Stare fermo un anno proprio non mi allettava". A Torino avrebbe giocato con molta probabilità in prima squadra e magari anche da titolare, ma era un'ipotesi in cui credeva davvero poco. "Certo, ma pensiamo a D’Aiello, che è rimasto fermo ai box per poi fare bene solo nell’ultimissima parte della stagione. Io preferirei giocare di più".