Bonansea, il calcio femminile deve spiccare il volo
Ci vorranno ancora molti anni prima che il calcio femminile in Italia prenda la sua posizione ben definita nel panorama sportivo, i risultati positivi li vedranno le bambine di oggi, ma arriverà finalmente il suo momento. Se lo dice la 22enne calciatrice di Pinerolo, bomber del Brescia e della Nazionale italiana, che porta la maglia numero nove, un Rolando Bianchi in gonnella, che segna di testa e di piede, c'è da essere un po' scettici prima di vedere i risultati, ma occorre parlarne perchè la gente si accorga che esiste un'altra realtà. In genere si pensa che le ragazze che praticano calcio siano un po' mascoline, invece Barbara sembra più una modella che la calciatrice dell'immaginario collettivo. Bellissima è dir poco, di viso e di fisico, con un sorriso accattivante e una certa dolcezza che farebbe piacere avere anche nel calcio maschile. Lei la passione del calcio l'ha avuta fin da piccolina: "Mi è sempre piaciuto praticare questo sport e la mia famiglia mi ha sempre supportata, sono i miei primi tifosi. A sei anni sono entrata nel Bricherasio e a undici mi sono trasferita nelle giovanili del Torino calcio femminile. Perchè partecipo a questo progetto? Perchè voglio cambiare le cose di questo sport. Io sono timida, non amo espormi, però ho accettato volentieri di promuovere il calcio femminile e di essere testimonial di Special Olympics".
Questa associazione, rappresentata oggi nella conferenza stampa che si è tenuta presso lo Sporting Club di Corso Agnelli, da Cremonte, è attiva in tutto il mondo: "E' nata negli Usa nel '68 grazie alla famiglia Kennedy, esattamente da Eunice Kennedy Shriver, per aiutare i disabili mentali a fare sport", ha commentato il dirigente. "In Piemonte ci sono 25 team con circa mille atleti. Tra coloro che ci rappresentano possiamo contare su gente del calibro di Riva e Rivera, più giocatori in attività come Gilardino e Kakà. Quest'anno abbiamo tenuto i giochi a Villasimius, mentre il prossimo anno se li è aggiudicati La Spezia".
Barbara Bonansea è anche testimonial di Torino 2015 ed è stato presente alla conferenza, anche se per pochi minuti, l'Assessore allo Sport Stefano Gallo: "Vorrei ricordare lo spirito di questa vittoria, che rappresenta una onorificenza per le cose importanti che Torino ha fatto nello sport e che farà ancora. Il nostro è un grande progetto di educazione sportiva. Solo a Torino il 66 per cento della popolazione fa sport attivamente e abbiamo creato il Centro Federale per le bambine che fanno calcio, in accordo con Rivera".
La Bonansea è contenta di questo suo ruolo: "E' un onore essere testimonial di Torino 2015, pur arrivando dalla provincia sono sempre stata a Torino e tanta gente mi segue, al punto che è nato anche un mio fan club che conta più di quattrocento iscritti (dei quali c'era una folta rappresentanza in sala, ndr)".
Barbara è una calciatrice-studentessa, due attività che riesce a conciliare molto bene: "Studio economia all'Università e poi mi alleno, al Brescia si lavora con molta professionalità, ma riesco a fare tutte e due le cose bene, anche perchè sono fortunata, perchè è più facile giocare e studiare, piuttosto che lavorare". Non vede molto bene l'apertura alle straniere: "Tolgono visibilità a noi in quanto non arrivano le top player da farci conoscere all'estero". Non è nemmeno d'accordo sul fatto di affiliare le società femminili a quelle maschili: "Ad esempio noi siamo in A mentre il Brescia è in B. Credo di più nella creazione di settori giovanili nostri senza dipendere dalle società maschili". Per il futuro Barbara sogna lo scudetto per andare in Champions League. Per la cronaca è nata anche la Rivista "Il calcio femminile", per chi vuole approfondire questo sport.
Invece, chi vuole conoscere meglio Barbara Bonansea e le sue attività, può collegarsi al suo sito ufficiale: www.barbarabonansea.com