.

Borozan: "Aggrediti nel ritiro. Ci ha salvati Stankovic"

di Raffaella Bon
Fonte: intervista di Raffaella Bon

Chi meglio di un serbo può raccontare cosa si prova dopo l'increscioso spettacolo di ieri a Genova? Nessuno. E' per questo che abbiamo intervistato in esclusiva l'agente di Milos Krasic, Vlado Borozan, presente ieri sia allo stadio che nel ritiro della nazionale serba.
"Intanto posso dire che la situazione di ieri l'ho vissuta propro male, e me ne sono andato via dallo stadio dalla vergogna. Ho mandato un messaggio ad un collega in tribuna dicendo proprio che da serbo mi vergognavo e sono andato via. Quello che è successo ieri è una bruttisma cosa, c'era tanta voglia di calcio, di divertimento intorno a me, persone italiane e serbe con le bandiere e le sciarpe al collo che parlavano tranquillamente , tanti bambini, tante famiglie con una solo desiderio: vedere le squadre delle loro nazioni. Invece per colpa di una ventina-trentina al massimo di delinquenti, abbiamo vissuto un'atmosfera surreale. La Serbia non è questa, la nostra immagine ieri è stata sporcata ulteriormente".

La polizia poteva fare qualcosa?
"All'interno dello stadio è stata la domanda che ci siamo posti un po' tutti... Non me lo spiego veramente, c'è chi ha dato la colpa al livello organizzativo e chi alla polizia, ciòche è accaduto però è sotto gli occhi di tutti, è facile tirare le conclusioni e non sta a me farlo".

Torniamo alla sua visita all'albergo della nazionale serba. Cosa è successo?
"Io ero con Krasic, i ragazzi stavano salendo sul pullman, quando da dietro sono arrivati una cinquantina di tifosi da dietro che li hanno colti di sopresa, hanno chiesto del portiere ma era evidentemente solo un pretesto. Sono saliti sul pullman lanciando fumogeni, è stato panico vero, si temeva che il pullman potesse prendere fuoco e che potessero picchiare anche i giocatori. Inoltre in quel momento non c'erano più di 4 poliziotti presenti, solo dopo ne sono arrivati altri, ma Stankovic nel frattempo era già riuscito a placarli".

Krasic come ha reagito?
"E' stata per lui una cosa inaspetatta, c'è stata una paura generale, loro sono giocatori che vogliono giocare a calcio, vogliono divertirsi e nient'altro. Questa avventura terribile credo che se la porteranno addosso per sempre,

Il problema non era solo la sconfitta con l'Estonia
"Assolutamente no, anche perchè era lo stesso gruppo che aveva creato disordini nel gay pride, sono gruppi che si muovono in modo organizzato e sono incontrollabili, nessuno riesce a fermarli, è un problema che nasce per le continue guerre interne che ci sono da 20 anni nel nostro paese fra le varie fazioni politiche. I giovani ormai sono frutto di violenza, e non hanno futuro roseo davanti, e quindi cadono in mano a frange di violenze organizzate. E'
un problema che dovrà risolvere il nostro stato, anche perchè questi fatti ci stanno danneggiando tantissimo visto che ci stiamo avviando ad entrare nella comunità europea".


Altre notizie
PUBBLICITÀ