Bruno Peres, la sorpresa
Su di lui se ne sono dette tante in estate. Che il Toro non lo volesse più, che il Santos era arrabbiato per la piega della situazione. Troppi ritardi burocratici per chi addirittura lo voleva bocciare dopo averlo visto allenarsi in ritiro. Modesto, umile, così come si è presentato ai media, in campo invece ha scacciato via tutti i pessimismi su di lui. E' entrato timidamente in campo a partita in corso contro il Verona e a Cagliari è partito dal 1' mettendo in mostra di essere il giocatore in più che Ventura ha a disposizione. Gioca di forza e intelligenza tattica, mettendosi al servizio della squadra, in difesa come proporsi in avanti. Una vera sorpresa perchè rappresenta il prototipo del giocatore moderno, che non si ferma a svolgere il compitino assegnatogli, ma sa imporsi nel momento giusto con equilibrio e anche forza fisica. Una bellissima sorpresa per un giocatore che era quasi un caso in estate e che adesso sta diventando fondamentale nel Toro di Ventura. Bisogna anche fare i complimenti a Gianluca Petrachi (e all'osservatore d'eccezione in Sudamerica come Luciano Zavagno), che ha scovato giocatori poco chiacchierati sul mercato, ma che stanno mettendosi in luce strada facendo, aggiungendo anche Sanchez Mino, in attesa degli altri che, a poco poco, Ventura saprà valutare. Un lavoro ben fatto, poco strombazzato ma molto efficace. Proprio quello che conta e allora, tra alti e bassi, cercando di dimenticare Immobile e Cerci, il Torino potrebbe ripetere la stagione scorsa. Ad un patto però, che restino tutti i migliori, perchè ad ogni annata perdere giocatori importanti non fa bene al progetto. Se arrivi settimo l'anno successivo devi avere la possibilità di arrivare sesto o quinto.