.

Cagliari, Pulga: "Abbiamo pressato il Torino che non ha potuto giocare"

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Partita giocata a viso aperto con il Torino sul quale avete fatto un gran pressing e tre punti che vi tolgono dall’ultimo posto.
“La squadra ha fatto una grande prestazione e ha pressato per novantaquattro minuti e non li abbiamo fatti giocare, la partita era stata impostata proprio su questi binari e l’unico dubbio era la tenuta e invece c’è stata, pertanto va dato merito a mister Ficcadenti che sul piano fisico aveva lavorato benissimo. Direi che è stata una vittoria meritatissima e speriamo che questo sia il primo passo verso una salvezza veloce e tranquilla”.

La salvezza passa dalla qualità del centrocampo e dell’attacco che sembrano essere qualitativamente maggiori rispetto a quattro-cinque rivali?
“Se il Cagliari è il settimo-ottavo anno che è di fila in serie A e bene o male l’ossatura della squadra è rimasta sempre la stessa vuole dire che le qualità ci sono, ma se la qualità non è supportata da spirito di sacrificio, tenuta fisica e voglia di dare una mano ai compagni i risultati non vengono, se invece è come oggi che chi entra dà l’anima e corre, si sacrifica e lotta, ci si allena ai mille all’ora e ci si diverte penso che i risultati possano venire”.

Quando ha deciso la formazione?
“Dopo i primi due allenamenti si era deciso di tornare al vecchio modulo, perché questa squadra è da anni che gioca con il rombo e poi le scelte su chi far giocare sono state fatte venerdì”.

Lei ha dato un segnale forte nel secondo tempo quando ha tolto un uomo di fatica come Dessena e ha mandato in campo Thiago Ribeiro. Ha cambiato la partita e ha voluto vincere?
“Sì, questa è la mentalità che ci dà il nostro presidente, lui l’ha sempre detto preferisco perdere una partita in più, ma andare in qualsiasi campo e provare a vincere, senza mai difendersi e provando a fare la propria partita. Se gli avversari saranno più bravi si perderà, ma facendo così prima o poi i risultati anche in trasferta arriveranno perché abbiamo giocatori davanti molto bravi, contropiedisti e calciatori bravi a tenere palla pertanto dobbiamo sfruttare tutte queste caratteristiche. Quando si gioca in trasferta saremo schierati sempre con due punte e un trequartista e ce la giocheremo fino alla fine”.

Quando riuscirete a giocare in uno stadio pieno anche le partite in casa?
“Ci auguriamo fra due settimane, mi hanno detto che lo stadio è quasi pronto, se non del tutto per tre quarti, pertanto ci aspettiamo una buona affluenza e di fare un debutto casalingo con il botto”.


Museo Grande Torino


Altre notizie
PUBBLICITÀ