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Cairo: "Io furbastro di turno? Gente meschina"

di Marina Beccuti

Lunga intervista di Urbano Cairo a La Stampa, in virtù della situazione sanitaria e della nuova stagione. 

"Rispetto a qualche mese fa, quando ribadivo che il calcio non era una priorità e che bisognava pensare alla salute di tutti noi, e per queste parole sono stato etichettato, da gente meschina, come il furbastro di turno che temendo la retrocessione della propria squadra non voleva fare ripartire il campionato, sono più tranquillo".

Proseguendo nella sua disamina, Cairo ha aggiunto: "In questo momento abbiamo delle certezze: c'è più attenzione, più controlli, più prevenzione. E poi arriverà un vaccino. Sì, sono fiducioso. Un calcio senza pubblico è triste? Si, lo è, ma non possiamo fare diversamente in questa fase. Dal punto di vista della sostenibilità economica dico, però, che la voce spettatori, in Italia, visti i nostri stadi, incide meno, anche se è importante, rispetto ad altri paesi".

Il presidente infine ha dato ragione a Gabriele Gravina, con il quale qualche mese fa non c'era stata molta sintonia: "Sulla ripresa, nella primavera scorsa, del campionato, alla fine ha avuto ragione lui: come ho detto, io avevo molti dubbi. Gravina ha fatto bene e merita i complimenti Ma oggi, più che mai, c'è molto su cui lavorare e molto da fare per tutelare e valorizzare il nostro calcio".